Messerschmitt Bf.109 G-6 “Erich Hartmann” – Dal kit Hasegawa in scala 1/48.

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Erich Alfred “Bubi” Hartmann, conosciuto anche come il biondo cavaliere tedesco, fu il maggior asso dell’aviazione della storia. Egli abbattè un totale di 352 aerei nemici, di cui 345 sovietici durante la seconda guerra mondiale, prestando servizio nella Luftwaffe.  Colgo l’occasione per ribadire che i simboli presenti su questo aereo, non sono li per fare propaganda di nessun tipo, io costruisco per la passione di modellare pura e semplice e per il mio amore per il volo e l’aeronautica in genere e chi modella vuole che il suo lavoro sia il più fedele possibile al vero con tanto di simboli e marchi, che purtroppo in alcuni casi rievocano tristi periodi storici. Tornando a noi, Erich Hartmann, dopo la sua ineccepibile carriera di combattente e comandante pluridecorato, alla fine della guerra dovette però rendere conto con la sconfitta della sua nazione e si dovette arrendere, venendo accusato di crimini di guerra dalla Russia. Nel dopoguerra prestò servizio nella luftwaffe come colonnello e venne anche mandato negli stati uniti ad addestrare i piloti americani, terminò il suo servizio nel 1970 dopo aver volato anche a bordo degli Starfighter. Morì nel 1993 all’età di 71 anni ma venne prosciolto dai crimini di guerra solo nel 1997.

Il Messerschmitt BF 109 G-6 è una delle tante evoluzioni del mitico aereo di Willy Messerschmitt, progettato nel 1933 e già volante l’anno dopo con un motore Jumo da 800 cv. Prima di passare alla versione “G” si è passati per la “E”, o Emil, con l’adozione del motore Daimler Benz DB 601 da 1100 cv, poi alla “F”, Friedrich, che adotta il DB 601 N un po’ piu potente. La mia versione “G”, conosciuta anche come Gustav che era capace di 650-680 km/h a seconda di cosa aveva sotto le ali, aveva un’autonomia di 720 km, essendo dotata del nuovo DB 605, lo stesso dei nostri caccia della serie 5 ed aveva quasi 1500 cv. Era armato con due mitragliatrici da 13 mm e tre cannoni da 30 mm. Del 109 ne sono state fatte più di 50 versioni a dimostrazione della versatilità del mezzo e venne costruito in più di 33.000 pezzi. La versione finale la “K” o Kurfurst fu la massima evoluzione dell’aereo. Aveva il DB 605 con l’iniezione di metanolo che lo faceva schizzare a ben 727 km/h e portava il motore a 2000 cv ma ne pregiudicava l’affidabilità. La sottoversione K14 venne dotata del motore DB 603 da 1800 cv. Esistono molte altre versioni del 109 ma sicuramente queste elencate sono le più conosciute ed importanti…

Tornando alla plastica devo riprendere sottomano le istruzioni dell’aereo che il montaggio e la verniciatura li ho fatti circa un anno fa. Credo di averlo iniziato nel marzo 2007 ed ho fatto l’ultimo ritocchino giusto qualche giorno fa. Solo pigrizia niente di più…Ho scelto il kit Hasegawa perchè in rete ho letto che era il migliore in 1/48 ed a parte gli interni un pò scarni, ma tipici della marca “jap” sono rimasto ben impressionato. Per il montaggio della fusoliera non ci sono stati problemi. Le ali sono veramente ben fatte con flaps ed ipersostentatori apribili. Ci sono due opzioni per i tettucci, io ho scelto quella più vecchia mentre è presente il tettuccio degli ultimi G6, per intenderci quello con il montante del plexiglass ricurvo. La colorazione è tipica del JG 52 ed il mio 109  venne utilizzato nell’ottobre del 1943.

Come da mia abitudine ho dato come primer il grigio 14 della Molak, poi ricoperto dall’azzurro apposito per fare la vernice di fondo agli aerei della luftwaffe, l’M23 light blue della Molak. Le tonalità di grigio della parte dorsale dell’aereo sono l’RLM Grey n.22 della Molak ed il Dark Grey della Tamiya. Ho usato mascherine fisse fatte con carta gommata poi ho sfumato i bordi a mano,  avevo paura del risultato ma ha funzionato!!!  Prima di dare la vernice però ho effettuato un bel pre-shading col nero opaco ad aerografo. Le pannellature sono ripassate col nero a pastello punta sottile mentre le fiammate dello scarico sono fatte con del nero mischiato a marrone, sfumato a mano. Per rifinire ho schiarito con del bianco il mio pseudo “color olio esausto” e ho passato qualche riga a mano libera ad aerografo ottenendo un buon effetto. Le decal sono le buone anche se un pò lucide, e sono quelle dedicate appunto ad Hartmann. Per quanto riguarda il trasparente opaco una volta verniciato e posizionato le decal, l’ho steso a bassa pressione e ho dato una sola leggera mano per non lucidare troppo l’aereo. Lo sporco degli scarichi non l’ho fissati col trasparente ma ho preferito lasciare l’effetto sfumato naturale.

In conclusione posso dire che questo kit merita veramente e mi ha messo una voglia matta di prendere anche il BF.109 E con livrea di Adolf Galland, dato che la versione “E” è la mia preferita…questo kit è stato l’aereo del mio ritorno al modellismo dopo quasi un anno di inattività ed ha per me rappresentato una rivincita su tutti i miei dubbi che mi erano venuti su questo Hobby. Spero vi piaccia e soprattutto se avete delle critiche fatele!!! Soprattutto se sono costruttive!!! A presto, CoB!!

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