venerdì, Marzo 29, 2024

Group Build Modeling Time.com – Tornado IDS “Luftwaffe” dal kit Italeri in scala 1/48.

Il Panavia Tornado IDS è un sofisticato velivolo da attacco interamente progettato e costruito in Europa, in servizio in 4 nazioni nelle tre varianti (IDS, ADV e ECR) da più di 25 anni, circa 800 esemplari prodotti, ha combattuto in tutti gli ultimi conflitti con ottimi risultati. Insomma una vera pietra miliare della storia dell’aviazione moderna. Ovviamente, penserete, con tali credenziali il soggetto abbia stuzzicato a ragion veduta l’appetito dei grandi produttori di kit. SBAGLIATO!!!

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Se in scala 1/72 la scelta si riduce ad un paio di buoni kit, più un altro paio di meno buoni, in scala 1/48 il quadro è desolatamente scarso e ridotto a sole due scatole: Italeri ed Airfix (che poi si riduce ad una vista la scarsissima disponibilità di scatole Airfix!). Giocoforza quindi, se proprio vogliamo riprodurre questo eccezionale velivolo, rivolgere le nostre attenzioni sul prodotto Italeri di maggiore reperibilità sul mercato.

Quando si prospettò l’idea di cimentarsi nella costruzione di questo velivolo un po’ di timore a mettere mano a questo kit ce l’avevo, ma alla fine mi sono detto “o adesso o mai più!” e pur sapendo che sarebbe stato difficile il fatto di far parte comunque di un gruppo di modellisti impegnati nello stesso soggetto mi ha fatto scattare la molla giusta per riuscire a portare a termine il lavoro su questo kit.

Vi avverto però: il montaggio non sarà sicuramente una passeggiata quindi munitevi di pazienza,  attrezzi, documentazione e molti ritagli di tempo libero. Se riuscirete ad arrivare alla fine però il risultato sarà appagante.

Montaggio:

Cominciamo allora! Il kit Italeri ha circa 15 anni di vita e non è sicuramente uno dei prodotti più riusciti della ditta bolognese, inoltre la stessa, pur avendolo rivitalizzato negli anni aggiungendo decals suntuose, continua a riproporlo senza apportare modifiche di sorta. In generale nelle stampate traspare un aria come di “tirato via” testimoniata da pannellature in negativo che cominciano e spariscono, particolari mancanti, grossolani  o errati.

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L’ottimismo e la passione che nutriamo per questo velivolo però ci mostrerà anche che, malgrado tutto, la linea aggressiva ed imponente di questo velivolo è stata comunque ben catturata dall’Italeri dandoci un ulteriore motivo per lavorarci su.

I lavori di affinatura e modifica alla fine non sarebbero neanche insormontabili, tenendo conto della marea di accessori in resina prodotti dalle varie aziende, ma visto che a me piace autocostruire e modificare ecco che allora un po’ di tempo ci vuole.

Ecco la mia lista delle modifiche ma, per non annoiarvi troppo, rimando al topic del forum di “Modeling Time” http://www.modelingtime.com/forum/viewforum.php?f=81 dedicato al GB “Tornado” dove potrete trovare tutte le foto relative al montaggio e alle modifiche da me effettuate nella seguente sequenza:

1)     Il cruscotto del pilota può andare così com’è con piccole modifiche;

2)     Le scatole dell’avionica, gli schermi ed il cruscotto del WSO sono completamente da rifare. Per gli schermi ho utilizzato la pellicola fotografica di un negativo, effettone!

3)     La grande deriva dovrà essere affinata ed inoltre il bordo di attacco alla base, tondeggiante nel kit, dovrà essere reso aguzzo.

4)     Accentuazione del diverso angolo di attacco degli equilibratori.

5)     La parte degli scarichi dovrà essere “complicata” in quanto al centro, tra i due reattori, vi sono i meccanismi degli inversori di spinta.

6)     Ricostruire la canna con alette di raffreddamento dei cannoni Mauser.

7)     Ricostruzione dei sistemi interni del tettuccio principale.

8)     Modifica e miglioria dei seggiolini per renderli simili ai MB mk.10.

9)     I piloni principali sono sottodimensionati per cui si dovrà intervenire ingrandendoli.

10)  Costruzione guaine dove l’ala scompare in fusoliera durante la rotazione.

11)  Miglioramento carrelli anteriore e principale.

Ovviamente confrontando i pezzi con le foto che consulteremo queste chiariranno dove intervenire.

Ma il problema più antipatico da risolvere risiede sicuramente nella zona di rotazione carapace/perno/ala. Qui infatti montando da scatola il tutto ci si ritroverebbe con due buchi enormi (almeno volendo riprodurre le ali a chiusura freccia max). Sul come intervenire io ragiono in termini di “senno di poi” nel senso che su queste soluzioni non garantisco tipo: rimuovere i perni ed avanzarli, oppure rimuovere i perni ed inserire le ali senza questi ultimi dopo il montaggio. Io personalmente ho optato per la ricostruzione del bordo del carapace e ricostruzione della parte di rotazione dell’ala, il tutto usando plasticard, stucco e “olio di gomito”. Lavoraccio lungo e difficile per cercare di rendere tutto il più continuo ed aerodinamico possibile!

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Anche le prese d’aria nascondono all’interno il nulla e non avendo voglia di sobbarcarmi un ulteriore lavoro ecco che ho fatto due “teloni” di copertura come spesso si vedono in foto sui velivoli reali. Come li ho fatti? In carta stagnola incollata e poi ricoperta di carta igienica bagnata con abbondante colla vinilica ed acqua alla maniera di Art Attack!! Il tutto risulta robusto e ben pitturabile.

Per il resto si dovrà dar fondo a tutta la nostra “arte” incollando, stuccando e reincidendo perché questo kit “da veri uomini” (definizione del mio amico di forum Mauro “CoB” anche lui impegnato con tale “bestia”) non farà sconti. Se alla fine avremo resistito alla voglia di gettare tutto alle ortiche (e cominciare un F104 Hasegawa o un FW190 Tamiya) ecco la possente linea del bireattore trinazionale stagliarsi sul nostro banchetto di lavoro.

Colorazione e rifinitura:

Bene oramai il peggio è passato, possiamo quindi cominciare (ma sicuramente già l’avrete fatto) a scegliere quale “vestito” dare al nostro Tornado. Scopriamo che negli anni di servizio questo velivolo ha indossato svariate colorazioni il che ne fa un soggetto appetibile sia per quelli che non amano il tutto grigio (me!) che per quelli che ne fanno uno stile di vita! Ovviamente il gusto personale ed il campanilismo la farà da padrone. Io, chissà perché, ho scelto di riprodurre un esemplare della Luftwaffe in una delle varianti della mimetica definita “Norm 83” (simile alla “Europe 1”)  coi seguenti colori: verde 34102, verde 34079 e grigio scurissimo 36066 utilizzando colori acrilici Gunze, Tamiya e Vallejo.

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Come al solito ho proceduto con l’applicazione ad aerografo di bianco opaco seguito da un preshading lungo le pannellature. Poi ho applicato i tre colori della mimetica seguendo gli schemi proposti ricavati sul web e dopo ho effettuato post shading con colori schiariti già usati per la mimetica.

Una mano di lucido e proteggiamo il tutto dalle ditate di Nutella o di sangue sulle dita dovuto ai mesi di carteggiatura!

Armamento e carichi:

Anche questa è una fase molto importante per il nostro modellone oramai quasi terminato in quanto il Tornado è un vero camion volante a cui possiamo veramente appendere di tutto. Ovviamente però, pur nella standardizzazione NATO, ogni nazione ha cercato di utilizzare carichi operativi specifici per un dato impiego, o anche di produzione nazionale, che non è detto siano poi stati impiegati da altri operatori. Inoltre nelle stesse forze aeree alcune squadriglie impiegano armi per compiti particolari (es. antinave, antiradar)  che altre squadriglie non usano. Insomma stiamo attenti a non creare un “falso” e rifacciamoci sempre alle foto dell’operatività reale del velivolo e dei reparti. Per quanto mi riguarda dovendo rappresentare un velivolo della Luftwaffe i carichi più rappresentativi sono: 2 immancabili serbatoi da 1.500 litri appesi ai piloni principali (nella mia scatola Italeri “vintage” i serbatoi non erano previsti, mentre nella scatola dell’ADV erano presenti! Comunque nelle riedizioni successive i serbatoi ci sono), un pod BOZ-102 all’estremità ed un pod AEG Cerberus all’altra estremità. Quest’ultimo è frutto di un’autocostruzione integrale (non so nemmeno se esista come aftermarket) partendo da due sezioni sovrapposte di diverso spessore di sprue, come corpo centrale e due ogive (derivate da bombe laser guidate in 1/72 della “valigia degli avanzi”) e varie parti in plasticard.

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Decal:

Ho usato quelle del kit perché per la versione tedesca non c’è niente di meglio reperibile in giro. Ovviamente prima della posa ho lucidato il modello e fatto i lavaggi col nero ad olio. Le decals erano vecchiotte ma alla fine scontornate per bene dalla pellicola il loro lavoro lo fanno egregiamente. Una volta posate  “sparavano” un po’ troppo ed allora dopo un’altra lucidata sono intervenuto caricando l’aerografo di verde diluitissimo e spruzzando sopra le decals per creare una velatura che ne attenua la brillantezza e omogenea il tutto. Alla fine il mio Tornado rappresenta un velivolo della Luftwaffe dello JaBo G34 basato a Memmigen (Germania), reparto dismesso oramai da molti anni.

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Conclusione:

Dopo 4 mesi di lavoro (circa una o due ora a sera non di più alternate a fasi di completo scoramento) il lavoro è finito! Si inseriscono i seggiolini, e perché no, anche un pilotino in scala così per provare che effetto fa. Si incollano le ultime parti e…..wow… Bello però, malgrado la faticaccia, modellisticamente, il Tornado Italeri ha una bellissima linea!!!

Saluti a tutti

Massimo “pitchup” De Luca  da Livorno

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3 Comments

  1. Spettacolissimo, molto bello nella colorazione! Originale e particolare

    Ciao e B(u)onomodellismoVox a te

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