venerdì, Marzo 29, 2024

Group Build Modeling Time.com – Il diavolo rosso di Ghedi – Tornado IDS dal kit Italeri 1/48 – Parte terza: verniciatura, rifinitura e stoccaggio in vetrina!

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Per chi si fosse perso come siamo arrivati fino a questo punto, c’è l’articolo precedente riguardante il montaggio e la preparazione alla verniciatura QUI! Ma bando alle ciance, ripartiamo dal nostro Tornado “primerizzato” e pronto per la verniciatura!

Dopo aver tribolato ancora un mese circa per lisciare e reincidere molte delle parti critiche di questo kit, ho iniziato la verniciatura partendo dai vani degli aerofreni e dei carrelli. Sopra potete vedere i vani degli aerofreni appena verniciati. Per proteggerli dalle mani di vernice della mimetica li ho coperti montando gli aerofreni e tenendoli con un po’ di nastro Tamiya.

Stesso discorso per l’immagine che potete vedere qui sopra, i vani appena verniciati di bianco opaco e le prese d’aria preventivamente mascherate per evitare il “paint-striking”….

Dato che iniziavo già ad andare in panico da “vediamo se vola veramente”, ho iniziato a dettagliare i carrelli con le varie tubature…due diversi spessori di filo di rame per 6 tubi ogni gamba di forza. Se non ricordo male…

Ultimo passo prima di iniziare il lavoro divertente…. mascheratura dei tettucci…nastro Tamiya a go-go anche qui…

La livrea inizia dal color alluminio di fondo dato con il Tamiya X-11 diluito con il suo specifico diluente. Rende bene nonostante sia un acrilico e non uno smalto dell’ultima generazione a patto che lo si diluisca bene…3 mani di silver e via!

Per mascherare la delicata finitura metallica ho preventivamente passato alcune mani di “clear” Gunze sulla pancia del modello ed una volta asciutto il trasparente lucido ho delimitato le aree da maschere con nastro Tamiya,  scotch da carrozziere e fazzoletti di carta…

Prima di iniziare la verniciatura vera e propria hofatto quello che comunemente si chiama pre-shading. Di solito ripasso tutte le linee di pannellatura con un nero lucido, ma stavolta sono andato di nero opaco ed ho anche fatto delle macchiette in modo aleatorio all’interno dei pannelli per poter giocare meglio con luci ed ombre verniciando…per il mio La-7 avevo sfumato l’interno dei pannelli mentre qui li ho riempiti di macchiette….dipende dall’effetto che si vuole dare…

Un altro dettaglio del dorso preshadizzato…

Vista frontale…

Per un modello dalle tinte così forti e scure il preshading è bene farlo per la parte grigia della mimetica, perchè sotto al verde scuro non si vedrà più nulla e converrà lavorare invece di post-shading…io da sostenitore del pre shading l’ho fatto comunque..

Questo è l’effetto che avremo una volta steso il grigio di base della mimetica (Gunze H331 Dark Sea Grey sono partito da tinte inglesi in quanto semilucide)…ho steso un velo di vernice sulle parti trattate con il preshading e poi una volta attenuate le linee nere gioco con l’aerografo intorno alle zone scurite per sfumare il tutto…

Un altro scatto…

Per mascherare le zone in grigio e dare vita alla mimetica vera e propria (passando al verde Gunze H330 Dark Green) ho usato una tecnica che non avevo mai testato prima. Ho usato l’UHU Patafix…questo materiale, una specie di pongo appiccicoso servirebbe per attaccare cose come poster o foto  sulle pareti imbiancate senza lasciar tracce quando lo si toglie. Non ci ho mai provato ma penso che da quanto appiccica oltre alla tempera porta via anche l’intonaco e qualche foratella. Per i modelli invece va bene! E bravo Patafix!

Per mascherare col Patafix si procede così: aprendo il pacchetto avrete delle striscioline di questa “sostanza”. C’è da ricavarne dei salsicciotti come li chiama il nostro amico Valerio “starfighter” e poi si applicano lungo le linee di mimetica del nostro modello, come vedete nella foto sopra. Essendo dal profilo tondo questi “salsicciotti” andranno a regalare una linea appena sfumata, l’ideale per la livrea strike nato di cui vestirà il Tornado…Le aree da coprire andranno coperte poi con del nastro da carrozziere. Usatelo perchè altrimenti di nastro Tamiya ne buttate via due rotoli!

Questo è il risultato. Linee sfumate il giusto e praticità d’uso. Il tempo per effettuare le mascherine è lo stesso di realizzarle in carta gommata, ma è nettamente + facile…usate il Patafix ragazzi. Ve lo consiglio.

Ulteriore scatto …

Nella foto sopra potete notare la differenza tra la linea metallizzata mascherata con normale nastro e quelle mascherate con il Patafix…dopo tutta questa pubblicità che ho fatto a questo materiale, non dico che voglio la percentuale ma spero che mi assumano come testimonial almeno!! Bene proseguiamo..non distraiamoci!!!

La parte lunga ed anche quella che mi ha messo di più alla prova è stato realizzare tutte quelle mascherine per delimitare antennine, dielettrici ecc… ce ne sono solo 14 sulla deriva da realizzare e 4 per i piani di coda…

Mascheratura del radome, delle bande rosse intorno alle prese d’aria, antennina circolare sul dorso (ne manca un’altra semicircolare che ho fatto dopo), estremità alari ecc ecc…più guardo le foto più mi stupisco della mia pazienza nel realizzare maschere e stencils vari.

Inizia l’opera di verniciatura dei vari dettagli…

Naturalmente c’è stato da verniciare in grigio medio o “aircraft grey”  (Gunze H57) le parti delle ali che andranno nel cassone quando l’ala sarà completamente retratta. Tanto bel nastro tamiya, delle ore di mascheratura, monografie sottomano, mentre i giorni scorrevano inesorabili. Siamo già all’inizio di maggio a 6 mesi dall’inizio del montaggio.

Ed ecco la parte incriminata verniciata. Ripetere la stessa operazione per la parte inferiore delle ali ed il gioco è fatto!!

Una visione d’insieme del lavoro fin qui effettuato. Niente male vero?

Un’altra foto prima di iniziare a pasticciare il modello con colori ad olio e vernici trasparenti! Bello pulito. Purtroppo i modelli puliti a me non piacciono… mi sono rimboccato le maniche ed ho simulato ore ed ore di volo e di missioni con pennelli ed aerografo sulla “pelle” del mio Tornado.

Si inizia passando alcune mani di colore trasparente lucido. Io uso il “clear” della Gunze diluito con il diluente specifico. Una volta asciutto si passa a trattare il modello con gli oli. Io lavo le linee di pannellatura con una miscela di bruno van dyck mista a nero al 50%, molto diluita in acqua ragia facendo scorrere letteralmente la tinta nelle pannellature senza lavorare con delle miscele dense come fanno molti altri modellisti più bravi di me. Una volta che l’olio è quasi asciutto tiro via gli eccessi con un panno in microfibra, ma un panno di cotone va bene ugualmente….servirà ripetere il trattamento alcune volte ma il risultato è garantito…

Dopo aver effettuato i lavaggi lavoro tutto il modello con la tecnica del post shading. Tirando via l’olio si lascia una patina scura sulla superficie trattata che farà da base ai giochi di luci ed ombre che creeremo appunto col post-shading. Per il grigio la situazione è molto più semplice del verde in quanto basta schiarire con del bianco la tinta di base. Io ho effettuato due mani di schiaritura, la prima miscelando il Dark Sea Grey della mimetica con del normale bianco, la seconda con del bianco e del Light Gull Grey f.s. 36440 (Gunze H51). Per quanto riguarda il verde ho lavorato prima con il Dark green schiarito con del bianco, poi con la tinta di base schiarita con del Light Gull Grey 36440 senza però miscelarlo al bianco. Con queste miscele diluite al massimo e la pressione dell’aerografo al disotto del bar, si lavora all’interno dei pannelli ai confini delle linee di mimetica ed il risultato è quello della foto sopra…

Ancora un paio di scatti, tanto in 10 mesi di lavori….ne ho fatte a palate di foto!

Dopo aver terminato verniciatura ed invecchiamenti vari, mi sono accorto che avevo tralasciato le bande grigie su ipersostentatori e alette krueger. Altre mascherature ed altre spruzzate di aerografo in “aircraft grey”  Gunze H57…

Ecco come si presentava il modello all’inizio di Luglio, poco più di sette mesi di lavoro. Lo step successivo è stata la verniciatura degli scarichi…

Ho passato (previa mascheratura) sulla parte mobile degli inversori di spinta e sugli ugelli dei motori, una mano di Titanium Gold acrilico Tamiya, seguita da diverse mani di Smoke Tamiya. Per rendere il tutto più scuro ho sfumato con del Tyre Black Gunze. Sono stati effettuati dei dry brush in grigio ed altri in grigio f.s. 36375, altri ancora in blu opaco Tamiya… il risultato è quello che vedete in foto.

Vista inferiore…

Per realizzare le fumate nere tipiche dei Tornado che investono la deriva dovute agli inversori di spinta, ho mascherato ancora con Patafix e carta da carrozziere. I colori usati sono stati lo Smoke Tamiya ed il Tyre Black della Gunze…

Una vista dei dettagli del cockpit che non fa mai male, tanto per vedere l’effetto che fa, dato che le foto che avevo pubblicato durante il montaggio non erano granchè…

Dato che non l’avevo fatto prima sono passato a mascherare con nastro Tamiya, verniciare in 36118 Gunship Grey Gunze, dettagliare con sprue filato e plasticard l’interno del tettuccio. Ho cercato di colorare un po’ ma l’effetto scala porta sempre fuori dalla realtà quindi ho fatto solo qualche tocco di pennello in Flesh Tamiya, un colore piuttosto neutro che non vivacizza troppo, ne’ lascia smorti i dettagli. Gli specchietti sono in fotoincisione e della Eduard.

Verniciatura delle gambe dei carrelli…bianco opaco e tubi in Tyre Black. Lavato con la mia solita mistura di nero e van dyck al 50% diluiti in acqua ragia. Dry brush in bianco. I portelli delle ruote li avevo già verniciati mesi prima, ma non avevo mai pubblicato foto. Le ruote sono state verniciate in Tyre black a pennello poi sfumate con un grigio 36118 ad aerografo. Lavaggio alla mia maniera…

Inizio di settembre 2009. Il punto sul Tornado. I pod boz ed i loro piloni sono stati verniciati in grigio 36320, il giusto colore il 36280 non si trova nella gamma Gunze. Sono quindi partito da un’altra tonalità di grigio cercando di ricreare la “cottura” del nostro grigio low-viz dovuta all’azione del tempo. Anche per i boz ed i loro piloni ho effettuato pre shading, verniciatura, lavaggi, lucidatura e post shading.

Per i serbatoi ci vorrebbe un articolo a parte. Le loro alette sono troppo angolate verso l’interno, le ho dovute tagliare e reincollare più aperte, naturalmente stucco e carta abrasiva hanno avuto il loro bel da fare anche qui. I piloni dei serbatoi sono sottodimensionati in altezza. Li co ricostruiti da zero in plasticard. Spessore 1,5 mm. Verniciatura metà Dark Green metà X11 Tamiya. Ho anche ricostruito in sprue filato il sistema di sgancio dei serbatoi. Per la verniciatura stesso invecchiamento dei pod boz e dei piloni che sono grigi…ma il perchè ve lo spiego più tardi!

Quella piccola cosa a punta che vedete a sinistra del radome è il pitot. Devo pubblicamente ringraziare il mio amico Massimo “pitchup”, modellista livornese doc, per avermelo spedito dato che avevo perso il mio. Grazie Max, senza il tuo pitot il mio Tornado avrebbe avuto seri problemi in volo, ed io seri problemi di autocostruzione!!!

Non ho foto purtroppo dei dettagli della sonda per il rifornimento in volo però anche lei è stata dettagliata con filo di rame. Il suo alloggiamento è stato arricchito con particolari in sprue filato.

La posa delle decal. Ho scelto il Tornado MM 7002, numero 6-10 stanziato a Ghedi perchè era l’esemplare più vissuto ed allo stesso tempo accattivante che avessi mai visto. Ho delle sue foto nel libro di Bruno Damascelli “custodi dei cieli”, se riuscite a trovarlo compratelo che è veramente bello sia dal punto di vista fotografico che da quello dei racconti scritti dai piloti. Da li sono partito alla ricostruzione del mio aereo. L’aereo in questione aveva una mimetica strike nato consumatissima e sotto alle ali montava i pod boz grigi a bassa visibilità. Mi sono preso una piccola licenza realizzando anche i piloni grigi. Tanto questi sono intercambiabili.

Le decal sono Tauro Model (48567), le uniche che ci permettono di realizzare i nostri velivoli a.m.i. Hanno il difetto di essere spesse e di avere il film troppo lucido, ma già è tanto che ci sono ed è grazie a questa ditta che ci possiamo permettere di vestire dei nostri colori molti aerei di costruzione estera, sia presenti che del passato. Le decal vanno trattate con il liquido “micro set” della microscale per farle aderire bene sul modello e con il Mr. Mark softer della Gunze per farle entrare benino nelle pannellature. Le coccarde sono del foglio decal originale stampato Cartograph. Prima di attaccare le nostre insegne dobbiamo però lucidare di nuovo il modello per scongiurare il silvering e dopo il posizionamento ed il trattamento con i liquidi, ancora una lucidata, che io faccio con il “clear” della gunze. Per stemperare i colori delle decal dato che sono troppo sgargianti rispetto al livello di invecchiamento di questo Tornado, le ho sfumate con qualche passata leggerissima ed a bassa pressione di Light Gull Grey 36440 della Gunze, diluito all’estremo. Il risultato non è affatto male! Operazione consigliata!

Come dicevo in precedenza le uniche due parti per quanto riguarda il dettaglio che non ho autocostruito sono i sedili. Due ottimi Martin Baker Mk 10 in resina della Pavla.

I sedili sono stati verniciati in Gunship Grey 36118, con poggiatesta nero opaco e spalliera verde scuro. Le cinture sono in Tamiya Flesh, letteralmente sarebbe color carne ma non ci somiglia affatto. Qualche puntino di rosso applicato dove serve. Sono stati poi lavati con la mia solita mistura di colori ad olio metà nero metà bruno van dyck. Alla fine un bel drybrush in grigio chiaro. Nella foto non era ancora avvenuto il lavaggio ne’ il dry brush.

Ecco qua l’abitacolo nella sua veste definitiva!

Mancava solo da assemblare le varie parti, verniciare qualche antennina…ed ecco qua il modello pronto per i primi scatti! Dopo esattamente 10 mesi ed un giorno di lavori, il 30 settembre 2009 terminavo il mio Tornado iniziato il 29 novembre 2008. Ho finito il lavoro per il group build con molto anticipo…3 ore!! L’ho finito alle nove di sera quando scadeva a mezzanotte! E dopo aver ripercorso mentalmente e fotograficamente il mio lavoro mi concedo un meritato riposo…iniziando a studiare il mio prossimo soggetto! Fate un salto nel forum, sono già online i primi scatti! A presto!

Mauro “CoB” Balboni….

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2 Comments

  1. Bellissimo!!! i work in progress mi piaccione sempre di più di tutte le altre disquisizioni storiche!!! davvero bello!! forse il miglior work in progress che hai fatto.

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