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ESCI: storia di una azienda modellistica italiana

Sezione dedicata ad articoli di tecnica e di storia dell'aviazione.

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miki68
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ESCI: storia di una azienda modellistica italiana

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ESCI: storia di un'azienda modellistica italiana
© 2012-2019 Michele D'Aronco


La distribuzione dei prodotti ESCI all'epoca della sua massima diffusione commerciale alla metà degli anni '80 [archivio autore]

L’E.S.C.I., acronimo di Ente Scambi Coloniali Internazionali, fu fondata da Mosè Agiman, ebreo libico nato a Bengasi nel 1896.
La società iniziò la sua attività occupandosi d’import/export tra l’Italia e le sue colonie africane. Con l’avvento delle leggi razziali il titolare fu internato in Italia, prima a Civitella del Tronto e poi (nel 1941) ad Atri. Successivamente riuscì a fuggire in Svizzera con la famiglia e li rimase come apolide in un campo profughi fino al termine del secondo conflitto mondiale. Rientrato in Italia, il 28 gennaio 1948 rifondò nuovamente la E.S.C.I.
Nella seconda metà degli anni ’60, Dino Rinaldo Coppola (Roma, 9/1/1941 - Milano 5/2/2019), romano di origine ma milanese di adozione, dopo aver svolto il servizio militare nel corpo dei paracadutisti, inizia l’attività commerciale come rappresentante di libri, nonchè appassionato di storia militare della seconda guerra mondiale. Egli inizia a frequentare i figli di Mosè Agiman: Daniele (classe 1947) e Dora (classe 1936). Egli non è soddisfatto del suo lavoro d’ufficio e della quotidianità, vuole invece un’attività più coinvolgente.


Dino Rinaldo Coppola (1941-2019) in una immagine del 2007. [archivio autore]

Il boom economico degli anni ‘60 spinge Coppola ad entrare nel settore del modellismo, dominato in quel momento da due società inglesi Airfix e Frog, ma con un interessante e ricco potenziale di crescita per un’azienda italiana. Per tradurre in pratica il suo progetto serve del capitale iniziale e delle persone con cui condividerlo. Espone l’idea agli Agiman che decidono di investire i capitali necessari, equivalenti a circa € 15.000 dei giorni nostri. Per evitare un lungo e costoso iter burocratico, utilizzano il nome della società E.S.C.I. che di fatto non era stata ancora liquidata e chiusa a seguito della scomparsa del suo fondatore. Nel 1968 riparte nuovamente l’azienda con l’importazione di giocattoli e plastimodellismo da Hong Kong e dal Giappone. La sede è stabilita in un ufficio al n. 10 di Viale Buenos Aires a Milano. La competizione però è piuttosto dura, dominata da due forti importatori come “Baravelli” e “Il Giocattolo”.
Nel frattempo assembla il suo primo kit: un Lancaster. Dopo aver completato la costruzione e la verniciatura, si accorge che le decal incluse sono errate nella forma e nei colori. Il problema della bassa qualità è generalizzato in tutte le scatole, ma questa è una grande opportunità; produrre per la prima volta dei fogli supplementari in alta qualità ampliando a dismisura le opportunità offerte al modellista e creando un mercato di centinaia di migliaia di pezzi da vendere in tutto il mondo.
Il debutto avviene nel 1972 con la nuova denominazione di “ESCI Modellistica snc” con un primo catalogo aziendale contenente i fogli decal, i quali hanno un’impostazione totalmente nuova rispetto a quelli inclusi nei kit. Ogni foglio è accompagnato da una pagina recante 8 profili a colori e una terza con i riferimenti storici. L’idea è vincente e le ordinazioni non tardano ad arrivare, ma è necessario un partner tecnico che possa supportare la rapida richiesta sia in termini di produzione sia in termini economici. Il problema è risolto con il coinvolgimento di Silvano Giusti, titolare di “Giusti Decalcomanie”, noto come “G. Decals”. Sono rapidamente prodotti 100 diverse buste contenenti il necessario per decorare 8 caccia o 4 bombardieri della stessa nazione. Notevole è il successo commerciale, vendendo oltre 1 milione di copie.


Uno dei tanti fogli decal commercializzati dalla E.S.C.I. negli anni ‘70 che hanno permesso alla società di imporsi nel mercato modellistico con prodotti innovativi. [archivio autore]

Per l’anno seguente si investono gli utili nella produzione di una serie di stampi di motociclette in scala 1/9. L’incarico di costruire il modello campione in metallo è conferito al noto modellista spagnolo Manuel Olive-Sans, mentre per la realizzazione degli stampi l’E.S.C.I. stringe un accordo con l’Italaerei. Da tale accordo nasce il catalogo del 1973 realizzato in collaborazione tra le due società. Il primo kit prodotto è la motocicletta BMW R 75 che alla prima tiratura vende 90.000 pezzi contro i 30.000 ipotizzati inizialmente. E’ un altro successo commerciale che spinge la società a intensificare la propria attività in questo settore.


Il primo kit di montaggio commercializzato dalla E.S.C.I., su modello di Manuel Olive-Sans (a destra, nel suo laboratorio) e stampo realizzato dalla Italaerei nel 1973. [catalogo ESCI 1985] [archivio autore]

In quel periodo si completa la compagine societaria con l’ingresso di Franco Baldrighi, valente modellista con innate qualità nell’autocostruzione dei modelli. I soci si dividono i compiti: Dino Coppola ora socio di maggioranza con compiti di amministratore delegato e direttore commerciale, Daniele Agiman Art Director e Franco Baldrighi direttore tecnico. Assieme a loro anche Dora Agiman nel settore commerciale come traduttrice.
Una chiara scelta di Coppola fin dai primi istanti è quella di portare all’esterno dell’azienda l’intero processo produttivo. I kit di montaggio saranno realizzati da fornitori e tecnici esterni che produrranno i disegni, i progetti, le copertine, i master, gli stampi in acciaio e lo stampaggio a iniezione, creando così un indotto che arriverà a contare fino a 150 persone. Anche l’IPMS di Milano e molti modellisti come Paolo Busnelli collaborano sia suggerendo modifiche agli stampi sia creandone ex-novo come masteristi.
Nel 1974 la società decide di investire sui mezzi corazzati nella scala 1/72, affidando la realizzazione degli stampi ad una società portoghese di proprietà del Sig. Simao (in seguito nota come Ocidental Replicas), autrice di stampi anche per Airfix e Matchbox. La grafica delle confezioni è migliorata con la caratterizzazione di uno sfondo bianco con le illustrazioni di Ezio Giglioli (ex compagno di liceo di Coppola) e l’introduzione del primo logo aziendale “ESCI Armor”.



Il primo catalogo della ESCI del 1972 dove viene proposto il primo kit dell’azienda, la BMW R 75. [archivio autore]


La copertina del catalogo del 1973, realizzato in collaborazione con la Italaerei. [archivio autore]


Nel catalogo del 1974 compare il primo logo ESCI. Ampio spazio ai mezzi militari in scala 1/9. [archivio autore]


Il catalogo del 1975 è caratterizzato dall'esteso uso del colore sia nella realizzazione del catalogo sia nelle copertine delle confezioni. [archivio autore]


Nel 1976 l’azienda si pone in modo deciso sul mercato. Viene introdotto il logo quadrato che rimarrà tale fino alla cessione della società. [archivio autore]


L’attenzione al marketing è evidente nella copertina del catalogo del 1977, con l’azienda oramai matura e pronta a competere a livello mondiale. [archivio autore]

Il legame dimensionale dei soggetti terrestri con i mezzi aerei premia la scelta fatta, anche grazie a un elevato livello di qualità. L’azienda inoltre intensifica l’attività commerciale stringendo accordi con altre aziende del settore; sono immessi sul mercato i modelli con i marchi Aurora/ESCI e AHM/ESCI.
Nel 1975 l’Hasegawa ottiene dall’ESCI la licenza per la produzione dei mezzi corazzati in scala 1/72, da commercializzare con il proprio marchio e destinati al mercato interno e all'esportazione verso gli USA. Accanto ai mezzi corazzati si introduce la linea dei figurini nella scala 1/72, da utilizzare assieme ai mezzi corazzati per riprodurre diorami di battaglie storiche. Le copertine vengono realizzate dall'illustratore Ezio Giglioli e dal suo collaboratore Tino Chitò. L’espansione dell’attività richiede una nuova sede in Corso Lodi ed un magazzino in Via Sangallo sempre a Milano.
Nel 1976 l’azienda, dopo essersi fatta apprezzare e conoscere a livello mondiale, decide di intensificare i propri investimenti e puntare a una decisa crescita nel settore. È assunto Luigi Fasone, con la qualifica di responsabile della qualità, affiancandosi a Baldrighi nello sviluppo dei prodotti. L’azienda bolognese O.M.P.A. srl, di proprietà del Sig. Costa, inizia una lunga collaborazione con la ESCI per lo sviluppo di stampi in acciaio e per le successive lavorazioni di stampaggio plastico. A livello grafico l’obiettivo è quello di realizzare le confezioni interamente a colori con sfondi e scene che catturino l’attenzione del modellista. Anche il logo è modificato assumendo la forma quadrata che caratterizzerà in seguito i prodotti per quindici anni. Grazie ai buoni rapporti tra Coppola e Kurt Haubrok della Revell Germany, la società tedesca inizia a porre sul mercato i prodotti italiani con il marchio Revell/ESCI.
Nel 1977 s’instaura un rapporto commerciale con la Polistil, la quale introdurrà sul mercato i modelli con il marchio Polistil/ESCI assieme ai fogli decal che l’azienda milanese continua a produrre. Al “Salone del Giocattolo” di Milano sono presentati i mock-up in legno dei primi tre kit aeronautici in scala 1/48, ovvero l’Hs.123, l’Hs.129 ed il Panavia Tornado.
Il 1978 sarà un anno decisivo per lo sviluppo commerciale, perché viene siglato un importante contratto con la Revell Germany che introdurrà tutti i modelli ESCI ed Italaerei nel proprio catalogo. Inoltre è dato impulso alla produzione di kit aeronautici in scala 1/48 con l’introduzione di ben 13 novità e 10 nuovi modelli.



Ultima modifica di miki68 il 16 maggio 2019, 21:29, modificato 10 volte in totale.
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Re: ESCI: storia di una azienda modellistica italiana

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Il catalogo del 1978 mostra come l’azienda ha già sviluppato alcune linee di prodotto. Oltre ai mezzi corazzati compaiono i modelli di aerei. [archivio autore]


Nel 1979 l’azienda (forte di una risposta commerciale importante) presenta un catalogo ricco di decine di novità e nuovi stampi. [archivio autore]


Con il catalogo del 1981 si utilizza il nuovo formato verticale. Prosegue lo stretto rapporto commerciale con la Revell Germany. [archivio autore]


Il catalogo del 1982 vede il completamento della serie aeronautica in scala 1/48 e l’incremento di quella in 1/72. [archivio autore]


Dopo i grandi sviluppi commerciali degli anni precedenti, il catalogo del 1983 mostra un consolidamento dei prodotti già annunciati e l’introduzione dei giocattoli in pressofusione. [archivio autore]

L’espansione dell’azienda è tale da richiede una nuova e definitiva sede in Via Torino a Cernusco sul Naviglio, dove nei nuovi capannoni troveranno posto gli uffici, la linea di assemblaggio dei kit ed il magazzino.
La ricerca di nuovi costruttori di stampi porta a stringere accordi con varie aziende tra cui la giapponese Suntak, costruttore facente parte della filiera produttiva di Fujimi ed Hasegawa. L’azienda nipponica è in grado di consegnare gli stampi “chiavi in mano” a partire dal soggetto desiderato, curando direttamente la ricerca e la costruzione dei master. Ciò nonostante, le strette tempistiche di realizzazione, portano ad utilizzare artigiani locali ed aziende di stampaggio plastico senza esperienza specifica nel settore, a volte reperite consultando direttamente l’elenco telefonico! Un esempio è la realizzazione degli stampi per i modelli in scala 1/48 dell’A-10 e dell’F-18 che vengono affidati alla ditta lombarda Polistil e sviluppati dal settore modellistico diretto da Dino Focali. Emblematico poi è il caso dello stampo in scala 1/48 dell’F-104G, che l’inesperta azienda realizza ponendo un canale di colata nel mezzo della parte trasparente del tettuccio! Gran parte delle scatole commercializzate rientrano in azienda, per la successiva modifica dello stampo.
Per la grafica delle copertine si alternano valenti professionisti italiani tra i quali il già citato Ezio Giglioli (autore di circa il 30% di esse), Tino Chitò, l’architetto e pittore torinese Enzo Maio, Pietro Mazzardi (già collaboratori della rivista Aerei), Tiziano Gollini e il famoso illustratore aeronautico giapponese Rikyu Watanabe. Le decal sono stampate in gran parte dall’emiliana “Giusti Decalcomanie” (G. Decal) e in piccola parte dalla conterranea Cartograf. All’interno dell’azienda circa 50 dipendenti assicurano il controllo dell’intero processo produttivo con la progettazione di massima, il coordinamento dei vari fornitori, il controllo della qualità, il confezionamento, la spedizione e la commercializzazione.



Scherzosa immagine scattata nel 1977 nella sede di Corso Lodi a Milano: da sinistra Daniele Agiman, la sorella Dora, Luigi Fasone ed Enzo Maio [archivio Enzo Maio].

Instancabile è sempre l’attività commerciale di Coppola che trascorre metà del proprio tempo in viaggi all’estero per incontrare i maggiori distributori di modellismo, verificando le richieste che giungono dal mercato e il numero di pezzi che potrebbero essere venduti. Per ogni nazione è estrapolato un soggetto maggiormente richiesto che in seguito è riprodotto tenendo conto dei costi di sviluppo e dei prezzi di vendita per raggiungere il punto di pareggio in tempi ridotti.
L’ESCI vuole anticipare la concorrenza con il maggior numero di articoli possibili, tanto che nel solo anno 1979 sono presentati nella scala del quarto di pollice ben 29 novità di soggetti aeronautici di cui 15 nuovi stampi! Nello stesso catalogo è introdotta anche la serie aeronautica in scala 1/72 con 10 novità e 5 nuovi stampi.



Luigi Fasone (a sinistra) ed Enzo Maio (destra) nello stand ESCI al "Salone del Giocattolo" di Milano del 1979 [archivio Enzo Maio].



Enzo Maio, Luigi Fasone, Marco Manni, Piero Mazzardi e un altro collega all'Air Show di Aviano del 1977. La redazione modellistica di Aerei contribuiva a scrivere le note storiche sulle prime pagine dei libretti d'istruzione della ESCI, mentre Maio collaborava a sua volta con la rivista per articoli e recensioni modellistiche. [archivio Enzo Maio]



Ultima modifica di miki68 il 30 gennaio 2022, 12:50, modificato 8 volte in totale.
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Re: ESCI: storia di una azienda modellistica italiana

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Il catalogo del 1979 riporta, per la prima volta, il personaggio del pinguino, frutto della matita dell’illustratore Enzo Maio. Nella prima parte degli anni ‘80 sarà il simbolo dell’azienda milanese. [archivio autore]

Alla fine dell’anno Luigi Fasone lascia l’azienda avendo accettato la proposta della Delta Editrice di assumere la direzione delle riviste “Aerei” e della neonata “Aerei Modellismo” e viene sostituito dall'ingegnere Angelo Bonizzoni. Egli proviene da un'esperienza nell'ufficio progettazione stampi della vicina Polistil, dove ha lavorato dal 1975. Il giovane ingegnere cercando di sfruttare al massimo l’opportunità offerta come direttore tecnico e cercando di mettere a frutto la propria esperienza in Polistil, incoraggia la direzione verso il settore dei giocattoli in metallo pressofuso.


L'ing. Angelo Bonizzoni, nel 1980 diviene il direttore tecnico e sostituisce Luigi Fasone. [archivio autore]


Catalogo della ditta americana Aurora del 1977 con i modelli ESCI ed Heller. [archivio autore]


Catalogo ERTL del 1983 con inclusi i kit della ESCI e della controllata AMT. La stretta collaborazione, iniziata l’anno precedente, proseguì fino al 1984 e successivamente nel 1987 gli americani acquistarono l’azienda milanese. [archivio autore]

Infine per potenziare il settore commerciale viene assunto il perito linguistico Agostina Candiani che si occuperà della gestione dei clienti europei, delle fiere e della segreteria in supporto all'attività di Coppola.


Agostina Candiani, per molti anni collaboratrice di Dino Coppola nel settore commerciale, prima in ESCI e poi in CDC. [archivio Autore]

Nel 1980 proseguono i rapporti commerciali con la Revell Germany che si rendono concreti con un catalogo congiunto. Successivo impulso nel settore aeronautico con la presentazione di 16 novità e 6 nuovi stampi nella scala 1/48. Richieste e attenzioni del settore modellistico verso la riproduzione di stampi di automobili in scala 1/24 e camion in 1/32 portano l’azienda a coinvolgere molte ditte artigiane Lombarde che operano nella filiera produttiva di aziende come Polistil e Bburago. Pur con investimenti sempre più importanti i modelli ESCI raggiungono buone soddisfazioni di vendita, mentre gli unici prodotti poco remunerativi risulteranno essere i kit dei mezzi automobilistici.


Confezioni ESCI riportanti anche il logo del cliente. [archivio autore]


Negli anni ‘80 molte aziende modellistiche introdussero i kit di automobili in scala 1/24. Pur investendo molto nel settore, la ESCI ottenne risultati commerciali mediocri. [archivio autore]

Nel 1981 si prosegue con la gamma aeronautica nella scala 1/72 con la presentazione di 16 novità di cui 10 nuovi stampi. Viene introdotta anche la linea di navi “waterline” prodotte a partire dagli stampi realizzati dalla Casadio di Bologna. Si affiancano inoltre alcuni modelli di locomotive.
Nel 1982 è siglato un accordo con la ERTL per includere nel proprio catalogo i prodotti ESCI destinati al mercato americano. Per premiare i distributori/clienti più importanti che ordinano svariante migliaia di pezzi, l’azienda inizia a porre i marchi dei clienti stessi nelle confezioni. Appaiono sul mercato scatole riportanti i marchi ESCI/Polistil. ESCI/ERTL, ESCI/Revell, ESCI/Scalecraft ed ESCI/Humbrol. Nella scala del quarto di pollice sono presentate 3 novità frutto di riedizioni e modifiche di stampi di soggetti già presentati negli anni precedenti.



Con il Cessna 172M l’azienda entra nel mercato civile degli aeroclub. Il velivolo D-EEPV raffigurato in copertina da Enzo Maio era il velivolo personale di Dino Coppola che lo utilizzava per i suoi numerosi viaggi d’affari. [archivio Autore]



Una fattura della ESCI ad Enzo Maio per la realizzazione di 3 copertine aeronautiche. Da notare i tempi di realizzazione molto stretti e la parcella che equivaleva ad uno stipendio (netto) di un operaio specializzato dell'epoca. [archivio Enzo Maio]



Ultima modifica di miki68 il 4 maggio 2019, 9:48, modificato 3 volte in totale.
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Re: ESCI: storia di una azienda modellistica italiana

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I modelli dei mezzi corazzati iniziano a comparire sul mercato con il logo “ESCI Armor”, caratterizzati (come da gusto dell’epoca) dal fondo della copertina di colore bianco. [archivio Autore]


Nel biennio 1975/1976 l’Hasegawa commercializzò svariati kit di mezzi corazzati della ESCI con il proprio marchio, utilizzando le copertine originali. [archivio Autore]


La Polistil. alla metà degli anni ‘70, elaborò una propria linea di modelli, frutto di ristampe dei kit ESCI. La confezione era spartana. [archivio Autore]


Riedizioni dei kit ESCI con il marchio AHM (Associated Hobby Manufacturers, Inc), un importatore molto attivo nel settore ferrmodellistico. [archivio Autore]


La serie dei figurini sviluppati da ESCI e commercializzati dalla nota azienda americana Aurora a metà degli anni ‘70. [archivio Autore]


Primi accordi commerciali con la Revell Germany nella metà degli anni ‘70 portarono la serie dei mezzi corazzati ESCI nel catalogo tedesco. Da notare come in queste prime confezioni sia mancante il logo dell’azienda milanese. [archivio Autore]



I figurini furono un mercato importante per la ESCI che lo sviluppò a partire dagli anni ‘70 fino alla sua cessione alla ERTL, abbinando splendide copertine realizzate da Giglioli e Chitò. [archivio Autore]

Nel 1983 l’azienda decide di entrare nel settore dei giocattoli con modelli pressofusi di veicoli (e relativi figurini) in scala 1/43, utilizzando varie aziende lombarde specializzate nel settore. A seguito dell’acquisizione della licenza, vengono commercializzate nove auto raffiguranti i Puffi (cartoni animati creati dal portoghese Pejo, dal 1981 trasmessi sulle reti Mediaset con molto successo). Il buon risultato economico porta Coppola e Baldrighi a creare una società parallela la “c&b toys” ed ottenere la licenza per la riproduzione di personaggi della Dysney. Ma gli alti costi di tale licenza unita a delle vendite inferiori alle aspettative portano ad un rapido abbandono del settore Diecast. Angelo Bonizzoni lascia l’azienda ed accetta l’incarico di progettista presso la Rivarossi, mentre rientra in azienda Luigi Fasone, reduce da una negativa esperienza in Delta Editrice, essendo stato rimosso dall’incarico nel Febbraio 1981.


Nel 1983 la ESCI presenta quindici modelli di automobiline giocattolo in metallo pressofuso (Diecast). Dopo un promettente avvio, l’anno seguente viene costituita la società parallela c&B toys, con sede in un capannone nelle vicinanze. I prodotti diecast vengono ceduti alla nuova società e cancellati dal catalogo ESCI. La c&b toys avrà vita breve e tutti gli stampi e le attrezzature saranno successivamente ceduti e ricomparsi sul mercato sotto il marchio “Giochi Preziosi”. [archivio autore]



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Re: ESCI: storia di una azienda modellistica italiana

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Nei primi anni ‘80 l’azienda punta anche al mercato ferromodellistico in scala HO. Vengono prodotte solo un paio di locomotive. [archivio autore]

Nel settore modellistico tradizionale la ESCI prosegue la stretta collaborazione con l’americana ERTL, mentre le novità presentate sono nel settore automobilistico che raggiungono una produzione di circa venti nuove confezioni all’anno fino a raggiungere i 50 soggetti presenti nei cataloghi successivi.
I negozi di modellismo e la grande distribuzione sono letteralmente invasi dai prodotti della ditta milanese, che forte di un prezzo molto competitivo e di un’offerta ampia e variegata, s’impongono sia sul mercato italiano sia sul quello mondiale. Le maggiori soddisfazioni provengono dalle esportazioni in oltre 40 paesi, con mercati molto importanti in Francia, Germania e Stati Uniti e nuove realtà come Sud Africa, Polonia, Russia e nazioni dell’est Europa. La perspicace scelta dei soggetti è alla base di alcuni successi commerciali dell’azienda. Un caso rappresentativo è costituito dallo stampo in 1/48 del Tornado, commercializzato alla fine del 1977 quando il prototipo del velivolo reale stava compiendo i test. Si trattava del velivolo più avanzato, fiore all’occhiello di tre paesi della NATO come Italia, Germania ed Inghilterra. Il modello, pur essendo stato realizzato da una azienda artigiana lombarda e con una cura decisamente inferiore rispetto ad altri soggetti, rimase l’unico kit di montaggio in tale scala per 15 anni divenendo il best-seller di vendite della società!



Il primo modello aeronautico prodotto dalla ESCI e commercializzato alla fine del 1977. Pur non brillando in accuratezza e dettaglio e con pannellature in positivo, il modello fu il best-seller di vendite della società milanese, unico kit nella scala 1/48 del velivolo per 15 anni! [archivio autore]

Nel 1984, per superare l’antiestetico e difficile utilizzo dei cingoli in vinile sui mezzi corazzati, l’azienda decide di includere nelle confezioni i cingoli separati, molto più costosi, ma che soppianteranno quelli in vinile. Nello stesso anno si ha l’ultimo prodotto innovativo: la riproduzione dei cockpit di aerei da caccia in scala 1/12 (F-104 ed F-16). Nelle riproduzioni aeronautiche prosegue la riedizione dei soggetti già presenti in catalogo con leggere modifiche degli stampi e nuove decal.
Il catalogo del 1985 evidenzia un restyling grafico delle scatole, con la sostituzione del colore predominante bianco con il rosso. Imponente è l’elenco dei prodotti proposti, ben 350 scatole di montaggio di cui 121 soggetti aeronautici (77 in scala 1/48 e 44 in 1/72), decretando, di fatto, come l’azienda leader in Italia (con un catalogo più che doppio rispetto alla Italeri) ed una delle protagoniste del settore a livello mondiale.
Nel 1986 l’azienda riduce le novità concentrandosi sulla scala aeronautica 1/72 con la serie degli F-15, F-14 ed A-7, sui figurini militari e sui mezzi corazzati. Iniziano a manifestarsi le prime avvisaglie di una crisi che porterà il settore modellistico verso una nuova direzione caratterizzata da un livello qualitativo sempre più elevato degli stampi (utilizzo della nascente tecnologia CAD/CAM) e l’innalzamento dell’età media del modellista, unito all’avvento dei videogiochi e dei mezzi elettronici che spostano l’interesse dei più giovani.


Nel catalogo del 1984 viene lanciato l’ultimo prodotto innovativo: la riproduzione dei cockpit dei velivoli in scala 1/12. [archivio autore]


L’ultimo prodotto innovativo fu nel 1984 il modello del cockpit di un aeroplano in scala 1/12. Vennero realizzati i kit per l’F104 e l’F-16, poi (pur riscuotendo un discreto successo) la serie s’interruppe. Nessun altro produttore si è mai cimentato in seguito su tali soggetti. [archivio autore]


Il catalogo del 1985 rappresenta il periodo di massima diffusione dell’azienda milanese. All’interno sono presenti circa 300 articoli. [archivio autore]


Un immagine tratta dal catalogo del 1985 con una selezione di scatole di montaggio che coprono vari soggetti: aeronautico, automobilistico, diorami, figurini, mezzi corazzati e locomotive. Da notare la veste grafica che caratterizzerà l’ultima produzione: copertine full-color e bordature rosse. [archivio autore]


Il catalogo del 1986, la cui grafica ricalca il gusto tipico del periodo, evidenzia l’attenzione dell’azienda verso i modelli di automobili. [archivio autore]


Ultima modifica di miki68 il 24 agosto 2018, 19:52, modificato 1 volta in totale.
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Re: ESCI: storia di una azienda modellistica italiana

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L’americana ERTL acquista la ESCI: nasce la ESCI-ERTL Il 1987 è un anno cruciale nella storia della società: per supportare le vendite in molti paesi, la società ha effettuato considerevoli investimenti, determinando un’importante esposizione finanziaria. Daniele Agiman, tutto sommato poco interessato ai prodotti aziendali, chiede di essere liquidato ed abbandona la società per fondare una scuola di pesca subacquea e successivamente ritirarsi.
Nel frattempo la ERTL (fondata nel 1945 da Fred Ertl a Dyersville, Iowa e parte della multinazionale Kidde & Co) decide di entrare nel mercato del plastimodellismo e dopo aver acquistato la AMT dalla Lesney Products & Co, nel 1985 acquista anche la MPC. Dopodiché le attenzioni si rivolgono verso la ESCI, considerata un’azienda vincente ed in grado di dare grosse soddisfazioni economiche se portata all’interno del gruppo ERTL. Ed infatti all’inizio dell’anno Coppola riceve una telefonata direttamente dal presidente Fred Ertl, il quale gli chiede se intende vendergli l’azienda. Visti i cordiali rapporti, risponde positivamente se la cifra apparirà congrua. Fred Ertl ribatte con una somma che i due soci non possono rifiutare!
La discussione del contratto di cessione impegna anche uno scaltro commerciale come Coppola. All’atto della firma, esso prevede che Coppola venga assunto come dipendente della neonata ESCI-ERTL SpA (che inizia ad operare dal 2 settembre 1987) per i successivi 3 anni ed in seguito (se non intende rimanere più all’interno della ditta) di non intraprendere attività nello stesso campo per un anno, pena una cospicua penale. Assieme a Coppola rimane nelle sue funzioni anche Baldrigli. L’azienda fondata da Mosè Agiman invece viene dapprima trasformata (dicembre 1987) in “E.S.C.I. Modellistica sas di Rossi Angela”, poi fusa per incorporazione (giugno 1988) nella “c&b toys”, la quale dopo essere a sua volta trasformata in SpA (con un capitale sociale di 210 milioni di lire) viene posta in liquidazione da Coppola nell’ottobre 1990.
L’ingresso del gigante americano non modifica l’immagine aziendale, tant’è che il logo acquista solamente una piccola scritta ERTL in basso, mentre tutto il resto rimane immutato.
Nell’agosto, la Kidde & Co viene ceduta alla società pubblica inglese Hanson PLC tramite un’operazione di acquisizione con indebitamento per un valore di 1,6 miliardi di dollari. Tali operazioni finanziarie prevedono l’acquisizione di società tramite un indebitamento che verrà appianato dagli utili della società acquistata. Dovendo tali operazioni dare i frutti nel giro di un anno ed essere ammortizzate nel giro di quattro anni, vengono analizzati i beni e le aziende del gruppo, rilanciandole con ogni mezzo possibile, tra i quali lo smembramento, la vendita ed i licenziamenti di massa dei dipendenti.



Il 1987 è l’anno della svolta. Pur pubblicato con il brand ESCI, a settembre l’azienda si trasformerà in ESCI-ERTL SpA. [archivio autore]


Nel catalogo del 1988 compare il nuovo logo ESCI-ERTL. Nei tre anni successivi , sempre con al timone della società Dino Coppola, si continuò con l’impostazione precedente, senza grosse variazioni. [archivio autore]


Il catalogo del 1990 è l’ultimo con alla guida della società Dino Coppola. Si continua a puntare sui prodotti storici, soprattutto aeronautici in scala 1/72. [archivio autore]

I manager della Hanson PLC puntano il dito sulla ERTL e sul suo presidente, ritenuto inadatto al nuovo ruolo, contestandogli l’operazione di acquisizione della ESCI. Ai nuovi manager non interessa l’azienda italo-americana, in quanto nel 1983 la Hanson PLC aveva acquistato uno stabilimento produttivo in Messico a Tijuana (al confine con la California) ed intendeva lì trasferire tutta la produzione del gruppo ERTL, ricalcando quanto stava realizzando la concorrente Mattel. Per rendere operativo il loro piano, viene assunto come nuovo CEO della ERTL Comporation George Volanakis che giunge proprio dalla Mattel. All’interno della ERTL nasce uno scontro tra due gruppi distinti: il gruppo del presidente Fred Ertl che intende sviluppare l’impresa con i principi adottati fino a quel momento ed il gruppo del nuovo CEO Volanakis che intende rispettare il mandato della nuova proprietà e quindi smembrare e trasferire la produzione, in un’ottica tutta finanziaria. Anche il consiglio di amministrazione della ESCI-ERTL risente di questo scontro con Fred ERTL, Coppola e Leslie Forgham a fronteggiare Volanakis, Mistretta, Smith, Herbster e Feigh. Coppola, nel frattempo nominato Amministratore Delegato, deve gestire una delicata situazione trovandosi tra l’incudine e il martello. Infuocate discussioni con Volanakis sul trasferimento degli stampi in Messico si risolvono con l’intervento del presidente Fred ERTL che da ragione a Coppola che con la sua notevole esperienza, conosce molto bene lo scarso livello produttivo messicano e l’incapacità di gestire stampi complessi, temendo l’irrimediabile danneggiamento degli stessi con un’operazione chiaramente fallimentare.
Sotto la spinta di Coppola la ESCI-ERTL spende i successivi tre anni per dare ulteriore impulso alla serie aeronautica in scala 1/72: nuovo restyling delle copertine, riedizioni di alcune scatole con il supporto aereo a terra e l’aggiunta di una serie di riproduzioni di soggetti sovietici. Con la caduta del muro di Berlino, si decide di investire sui plurimotori come il Backfire ed il Blinder. La costruzione dei nuovi stampi è affidata alla ditta Coreana LEE. Nella scala 1/48, oltre a riedizioni con nuove decal e l’aggiunta del personale di supporto, l’azienda affitta tre stampi dalla cecoslovacca OEZ per riprodurre velivoli sovietici, molto richiesti.



Ricerche di mercato e continui viaggi all’estero di Coppola avevano indicato come mercato molto promettente quello dei velivoli dell’ex patto di Varsavia. Per anticipare la concorrenza, attingendo alle prime informazoni disponibili, la ESCI decise di produrre gli stampi dei bombardieri societici nella scala 1/72. I modelli giunti sul mercato denunciarono in seguito alcune approssimazioni dovute ad informazioni incomplete, ma rimasero le uniche riproduzioni modellistiche di velivoli importanti come il Blinder ed il Backfire. [archivio autore]


Per rilanciare gli stampi prodotti in precedenza la ESCI decise di effettuare un deciso restyling con immagini poste in verticale (rispetto all’usuale orizzontale). Queste nuove riedizioni coinvolsero però solo una parte dei soggetti in catalogo, mentre la gran parte dei prodotti continuarono ad essere riediti con le scatole precedenti a cui era stato sostituito il logo. [archivio autore]

Sul versante dei rapporti con la ERTL questo periodo è caratterizzato da confronti molto tesi, con Coppola che più volte minaccia le dimissioni a causa di numerose “incomprensioni” con Volanakis. Egli, non dandosi per vinto, nomina Dario Ardisia, un tecnico finanziario, Direttore Generale della società, in aperto contrasto con Coppola. Volanakis intende creare un suo alter ego che spinga la società verso posizioni di suo gradimento.
Nel 1989, vista la situazione delicata, il responsabile della qualità Luigi Fasone decide di accettare l’offerta della Italeri e si trasferisce nel bolognese divenendone uno dei pilastri dell’azienda.
Nell’estate del 1990 Coppola conferma ufficialmente il suo abbandono alla scadenza naturale del contratto. Per sostituire Coppola, la ERTL assume l’irlandese Ray Vernon, anch’egli proveniente dalla Mattel, con la qualifica di Direttore Generale di tutte le società sussidiarie europee del gruppo. All’arrivo in Italia, egli si pone in diretto contrasto con Coppola e Forgham. Il 12 dicembre del 1990, Coppola lascia la società e facendo fede al contratto, si dedicata per un anno alla produzione di un film sulla storia degli Alpini in Russia durante il secondo conflitto mondiale, assieme al fratello Alessandro, titolare della società di produzione audio/video “DEA”.




La gestione americana: l’inizio della fine! Per sostituire Coppola, viene nominato consigliere di amministrazione Ray Vernon, che si affianca a Franco Baldrighi nella conduzione della società. L’azienda sta vivendo un pessimo momento finanziario, con perdite paragonabili al fatturato e con il settore delle vendite praticamente fermo. Anche Ardisia abbandona la società.


Ray Vernon subentra a Coppola, proveniente dalla Mattel. Egli si pone in aperto contrasto con la politica aziendale precedente, dando il via libera alla delocalizzazione della produzione in Messico. L’esperienza si chiude rapidamente, per asssumere la presidenza della Ludico Toys. Dal 2001 si dedica al settore immobiliare come broker nel Massachussetts. [archivio autore]

Dal punto di vista grafico questi cambiamenti comportano anche un nuovo restyling, curato direttamente da ERTL, con il colore predominante che passa dal rosso al bianco/verde e con la radicale modifica del logo della società (le scritte ESCI ed ERTL acquistano pari dimensioni e la prima una forma curvilinea). Il catalogo mostra una contrazione dei prodotti, portando a 290 il numero delle scatole di cui 100 di soggetti aeronautici (solamente 22 in scala 1/48 e ben 75 in scala 1/72) e largo spazio ai mezzi corazzati in scala 1/72. Nella scala aeronautica 1/48 scompaiono il Viking, il Viggen, l’MB.326, l’Alpha Jet, il G.91, il Mirage III eil Mirage F1 per lasciare posto a nuove box-art dei soliti F-16, A-10, F-18 kit decisamente datati che vengono nuovamente riproposti. La fama dei prodotti ESCI cala a picco, mentre la concorrenza giapponese si supera proponendo stampi creati con le moderne tecniche di costruzione CAD/CAM, completi di elementi in fotoincisione.


Ray Vernon prende saldamente in mano le redini della società spostando tutto il marketing negli Stati Uniti. Nel catalogo del 1991 si ha un deciso cambio di immagine e di logo. [archivio autore]

Per rilanciare la parte commerciale, nel novembre del 1991 viene assunto Francesco Raiano, proveniente dall’Adica Pongo.


L’ultimo amministratore della ESCI-ERTL SpA è stato Francesco Raiano. Di origini napoletane, tra il 1987 ed il 1991 ha lavorato presso la Adica Pongo come direttore di prodotto occupandosi di giocattoli educativi (Pongo, Didò, DAS). Nel maggio del 1992 è stato nominato Direttore Generale e membro del consiglio di amministrazione dell’azienda di Cernusco, ricoprendo tale incarico fino al settembre 1994. In seguito ha continuato la carriera in Hasbro Italia prima di fondare una propria società di consulenza. [archivio autore]

All’inizio del 1992 Dino Coppola, libero da vincoli, fonda la CDC srl, società specializzata nella produzione di Diecast di auto, mezzi corazzati e velivoli. Anche Agostina Candiani abbandona l’azienda di Cernusco per seguirlo nella nuova società con il compito di creare e gestire la rete di vendita. La CDC opererà fino alla fine del 2001 quando Coppola cederà l’azienda per porsi in quiescenza.


Per cercare di rispondere alla crescente domanda di velivolo storici della seconda guerra mondiale, nel 1992 la ERTL concede lo sfruttamento di vecchi stampi degli anni ‘60 della AMT (P-36, Tempest, B-26, Reliant). La decisione si rivela palesemente errata, in quanto le maggiori aziende modellistiche stanno producendo nuovi stampi ad alta qualità dei soggetti storici apparsi nei decenni precedenti, seguendo quanto sta chiedendo il mercato modellistico. Queste riedizioni, commercializzate ad un prezzo non in linea con la qualità del prodotto, rappresentano il canto del cigno della ESCI nel settore modellistico. [archivio autore]

A marzo del 1992 Vernon si dimette per assumere la presidenza della newyorkese Ludico Toys ed il mese seguente, con una decisione a sorpresa, anche Baldrighi lascia la società per porsi in quiescenza. Si dimette da consigliere anche Leslie Forgham, assunto da Coppola solamente quattro anni prima.
La ERTL si trova con un’azienda che sta navigando pericolosamente vicino agli scogli e con la perdita dei suoi uomini migliori. La situazione contingente porta a promuovere (nel maggio 1992) Raiano a Direttore Generale e membro del consiglio di Amministrazione. Ad affiancarlo come direttore vendite viene nominato il Sig. Dallari. Gli americani tentano un riavvicinamento con Coppola proponendogli di rientrare come Agente di vendita per i mercati dell’Est Europa, Sud America e consulente per gli USA, ma lui rifiuta.
Nell’ottobre del 1992 anche Fred ERTL va in quiescenza e la presidenza delle società viene assunta da Volanakis che spinge Raiano a spostare il core business verso la distribuzione (in sinergia con la filiale inglese) dei classici prodotti della ERTL: modelli giocattolo costruiti su licenza, come “Thomas The Tank Engine”, “Batman”, mezzi agricoli in Diecast “John Deer” e “Case IH”, le linee di giocattolo “Playground Kids” e “Shaker Maker”.
Raiano punta deciso ad una drastica riduzione del personale, dismissione della sede e spedizione negli USA ed in Messico di tutte le attrezzature. A novembre la società muta denominazione in ERTL Italia srl. Le passività fiscali vengono trasferite alla Jacuzzi (azienda specializzata in vasche idromassaggio) anch’essa facente parte della Hanson PLC.
L’evoluzione societaria si riflette anche sul catalogo ESCI-ERTL del 1992: impoverimento qualitativo generale, recupero di vecchi stampi AMT e tarde riedizioni di velivoli partecipanti alla Guerra del Golfo. Con gli interventi decisi dai manager americani e con le drastiche riduzioni del personale, nel 1993 si raggiunge il pareggio del bilancio, sostenuto soprattutto dalla vendita dei prodotti ERTL. A dicembre si ha la completa dismissione della sede di Cernusco e la società si trasferisce in un ufficio in Viale Vittorio Veneto a Milano.
E così dopo vent’anni di attività un capitale di tecnica, manodopera specializzata, studi, ricerche, marketing e risorse umane sono azzerati senza appello!



Con il catalogo del 1993 si ha la definitiva chiusura della sede di Cernusco sul Naviglio, il licenziamento dei dipendenti e la trasformazione della società da ESCI-ERTL SpA in ERTL Italia srl. [archivio autore]


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Re: ESCI: storia di una azienda modellistica italiana

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La ERTL utilizza i migliori prodotti con il marchio AMT, commercializzando con il brand originale i modelli di minore qualità e destinati alla grande distribuzione. I manager della Hanson PLC infine licenziano i 300 dipendenti della sede storica di Dyersville e tutta la produzione del gruppo è spostata a Tijuana in Messico e successivamente a Macao ed in Cina. I prodotti sono caratterizzati dall’utilizzo di plastica particolarmente morbida (quasi gommosa), adatta alla riproduzione di giocattoli, ma inadeguata al modellismo plastico, penalizzando in questo modo gli articoli ESCI ed AMT.
Negli anni ’90, gli stampi dei velivoli a getto della ESCI non sono molto richiesti a causa di un revival dei velivoli della seconda guerra mondiale ed infatti l’AMT sviluppa una serie di tali stampi che riscuotono un discreto successo. La politica commerciale della ERTL, caratterizzata da una produzione prevalentemente di giocattoli, affossa ulteriormente il brand ESCI, togliendo dalla produzione gran parte dei suoi prodotti migliori. Iniziano a circolare voci sullo smarrimento degli stampi dovuti ad incendi, incidenti di trasporto e deterioramento a causa dei pessimi stoccaggi. A causa di tali voci i prezzi di alcune vecchie scatole salgono rapidamente nel mercato dei collezionisti.
All’inizio del 1994 un nuovo trasferimento presso un ufficio posto in Via Gonzaga a Milano. Nel frattempo Raiano si trova nuovamente in difficoltà in quanto la Hanson PLC inizia uno smembramento societario dismettendo le linee di prodotti ERTL in quanto troppo costose per essere quotate in borsa. Senza la linea toys la ERTL Italia non può sopravvivere e per questo Raiano contatta Dino Coppola per una richiesta di aiuto. Coppola gli suggerisce di mettersi in contatto con il fratello Alessandro, titolare della “DEA”, il quale ha ancora in magazzino molte videocassette della serie aeronautica. La commercializzazione di tale prodotti non porta ai risultati economici sperati e Raiano, nel novembre del 1994, si dimette per assumere nuovi incarichi alla Hasbro Italia. La ERTL Italia srl è ormai una nave sugli scogli! Nello stesso periodo la Hanson PLC crea la succursale americana US Industries e le quote societarie della ERTL Italia vengono cedute alla USI Overseas Holdings Ltd per 95 milioni di lire. Ufficialmente la società ha ancora come direttore generale Dario Ardisia e detiene lo storico marchio ESCI, ma la sua attività è assai limitata. Nel 1999 la Gieffeci di Milano distribuisce l’ultimo catalogo con il logo ESCI-ERTL e le poche scatole che giungono negli scaffali dei negozi passano inosservate. Nello stesso anno la Racing Champions acquista da US Industries la ERTL Corporation. Essa è principalmente interessata ai modelli pressofusi di giocattoli, così giunge ad un accordo con la Italeri a cui affida tutti gli stampi di plastimodellismo di sua proprietà (ex-ESCI, ex-AMT) per essere mantenuti, ricevendo in cambio delle royalties nel caso di un loro utilizzo. Essendo il marchio ESCI ancora in possesso della ERTL, l’Italeri riedita i modelli con il proprio brand.



Il catalogo del 1999 è l’ultimo comparso sul mercato con il brand ESCI-ERTL. La società ERTL è ceduta alla Racing Champions, la quale non ha molto interesse nel settore plastimodellistico. Viene comunque fatto una sorte di tentativo finale, cercando di rilanciare nuovamente i prodotti storici dell’ex marchio milanese, senza grandi risultati. La ERTL dismette l’intero settore e cede a titolo di prestito gli stampi ad Italeri, che in seguito nel farà buon uso! [archivio autore]

La Racing Champions decide di sostituire tutto il management ed il presidente George Volanakis si sposta alla Hasbro International. La nuova proprietà ordina di chiudere tutte le società satelliti ed il 27 novembre 1999 viene nominato come liquidatore Damien Archer Weight, direttore finanziario della Tomy Europe e già membro del consiglio di amministrazione della società. L’ultimo cordone ombelicale che idealmente teneva in vita l’“Ente Scambi Coloniali Italiani” viene reciso il 22 giugno 2001.
Mentre le società cessano di esistere, i loro prodotti risorgono come arabe fenici! Nel 2018, oltre il 90% degli stampi ex-ESCI sono presenti nei magazzini della Italeri a Calderara di Reno e solamente pochi sono rimasti negli Stati Uniti ed in Cina (principalmente figurini).
Negli ultimi diciotto anni la ditta bolognese sta riproponendo con successo i modelli che fecero la storia della ditta di Cernusco sul Naviglio.



Luigi Claudio Fasone, (21/10/1952 - 27/10/2013), qui in veste di direttore tecnico della Italeri negli anni '2000, mostra con un pizzico di nostalgia, un disegno di Ezio Giglioli con una sua nota vergata a mano negli anni ‘70. Fasone ricoprì in ESCI l’incarico di responsabile della qualità ed affiancò Baldrighi tra il 1976 ed il 1979 e tra il 1982 ed il 1989, anno in cui si spostò definitivamente alle dipendenze della ditta bolognese fino alla sua improvvisa scomparsa. Interessante osservare che molte delle copertine della ex-ESCI vennero cedute a privati dalla ERTL dopo che la società milanese fu liquidata e successivamente ricomparsi su e-bay. [archivio autore]



Una pagina pubblicitaria apparsa sulla rivista Aerei Modellismo del maggio 1982 in cui si riconoscono i tratti caratteristici della ESCI degli anni ‘80: distribuzione in Italia curata dalla Ricordi Giochi (sin dal 1981, subentrando alla Polistil), sfondo argenteo dei cataloghi e grafica pressoché immutata negli anni, eccetto l’aggiunta delle nuove copertine. Evidenti i tre settori su cui si poggiava l’offerta dell’azienda. [archivio autore]




I loghi della ESCI



Il primo logo aziendale, presente sui primi cataloghi e soprattutto sui fogli decal. [archivio autore]


Il primo vero logo elaborato dall’azienda e presente sul catalogo del 1974. [archivio autore]


Il logo più noto è quello introdotto nel 1976 e presente fino al 1987. [archivio autore]


Con la cessione dell’azienda alla ERTL il logo subisce un leggero restyling. [archivio autore]


Con la gestione interamente in mani americane, nel 1993 compare l’ultimo logo aziendale. [archivio autore]


La breve esistenza della C&b toys tra il 1984 ed il 1987, azienda parallela di Coppola e Baldrighi. [archivio autore]


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Re: ESCI: storia di una azienda modellistica italiana

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GLI ILLUSTRATORI DELLA ESCI



Il pittore illustratore torinese Enzo Maio, ha collaborato in modo assiduo a cavallo tra gli anni ‘70 e ‘90 realizzando svariate copertine e disegni dei piani di montaggio. Qui è ritratto presso lo stand della Fairchild Industries del Salone di Le Bourget del 1983. Appeso allo stand il disegno di copertina del kit ESCI del Warthog in scala 1:48. [archivio Enzo Maio]


Enzo Maio sul suo tavolo di lavoro [archivio Enzo Maio]


Il grafico bresciano Tino Chitò mentre stà realizzando la copertina di una scatola di montaggio ESCI, verso i primi anni ‘80. Chitò spesso collaborava con Giglioli e da questi venne introdotto presso l’azienda milanese grazie all’amicizia che lui aveva con Coppola. [archivio autore]


Una delle ultime immagini del milanese Ezio Giglioli prima della sua scomparsa all’inizio del 2012. Per la ESCI realizzò la maggior parte delle copertine dei mezzi corazzati. Pur avendo una notevole velocità di esecuzione (era in grado di completarla in tre giorni), egli esprimeva il meglio di se nei disegni di animali e fiori. [archivio autore]



Alla metà degli anni ‘80 molte copertine vennero realizzate dal bresciano Tiziano Gollini. [archivio autore]


Il famoso illustratore giapponese Rikyu Watanabe realizzò molte copertine aeronautiche a cavallo tra gli anni ‘70 e ‘80. Qui è rappresentata la prima serie in scala 1/48 con il caratteristico mirino sopraimposto. [archivio autore]


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Re: ESCI: storia di una azienda modellistica italiana

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NUOVA VITA AGLI STAMPI ESCI: LE RIEDIZIONI DELLA ITALERI




















Una selezione dai cataloghi Italeri del 2013/2018 in cui sono presenti molti prodotti che fecero la fortuna della ditta milanese. Oltre al campo aeronautico, la Italeri ha riproposto molti altri soggetti quali i mezzi corazzati in scala 1/72, automobili, locomotive e cockpit. Per quanto riguarda la qualità dei soggetti, una parte di essi sono ancora di attualità, mentre una parte è stata condannata all’oblio, superata da recenti stampi di produttori giapponesi e più recentemente cinesi. [archivio autore]


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Re: ESCI: storia di una azienda modellistica italiana

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LA COLLABORAZIONE TRA LA ESCI E LA ITALAEREI
Nel 1962, a Bologna, Gianpietro Parmeggiani e Giuliano Malservisi iniziano la loro attività nel settore dello stampaggio plastico. Sono degli attrezzisti meccanici che lavorano alle macchine utensili e realizzano stampi. Dopo aver prodotto dei modelli di motociclette per la Protar di Tarquinio Provini, si uniscono all’ing. Gurioli e a Giorgio Radicchi per fondare la Aliplast, rinominata inseguito Italaerei (per evitare la quasi omonimia con la veneziana Artiplast di Dino Benvegnù). Alcuni anni più tardi la società si scinde per formare la Supermodel e agli inizi degli anni '70 la Italaerei di Parmeggiani e Malservisi è un'azienda meccanica dedita alla produzione di stampi per il settore plastimodellistico. In questo contesto la ESCI è un azienda ad essa complementare e vista l’ottima qualità dei prodotti quest’ultima gli commissiona i primi stampi di motociclette. La collaborazione va oltre la semplice fornitura, infatti la ESCI si impegna a promuovere commercialmente i prodotti Italaerei, fornire consulenze a livello di ricerche di mercato ed accompagnare materialmente i tecnici bolognesi presso i maggiori musei militari. Nel 1973, la E.S.C.I. assieme alla Italaerei organizzano il primo catalogo modellistico congiunto con l’inserimento di stampi in scala 1/9 quali la WLA-45, la Zundapp KS-750, la Triumph 3-HW, la Volkswagen Kubelwagen e la NSU Kettenkrad, sempre realizzati a partire dai modelli di Olive-Sans e prodotte a Lippo di Calderara. Il rapporto commerciale tra le due aziende continua per gran parte degli anni ’70 soprattutto a livello di stampaggio plastico da una parte e promozione commerciale dall’altra. In ogni caso entrambe le società sono in fase di espansione e la ESCI, per sostenere la massiccia produzione, si rivolge a vari fornitori. Nella seconda metà degli anni ’70 la Revell è in fase di piena espansione nel settore modellistico, con una distribuzione capillare dei propri prodotti presso la grande distribuzione. Nel 1978 Kurt Haubrok, vice direttore della Revell Germany, prende contatto con Coppola in quanto la sua società è intenzionata ad includere i suoi modelli di moto all’interno del loro catalogo. Coppola rilancia riuscendo ad includere tutti i prodotti ESCI ed Italaerei. Per la ditta bolognese è il suo più importante ordine. I successi commerciali però incrinano i rapporti tra le due società. Il socio Malservisi, direttore commerciale, inizia a guardare con ostilità la collaborazione. Innanzitutto grazie all’accordo con la Revell, Malservisi apprende i prezzi di vendita dell’ESCI, ed essendo Lei la società che esegue lo stampaggio plastico, è in grado di valutare le marginalità di guadagno dell’azienda milanese. Inoltre entrambe le società sono in fase di espansione e tale rapporto si scontra con una sempre più accentuata concorrenza sul mercato. Così, all’indomani del contratto con la Revell, Malservisi comunica a Coppola l’intenzione di Italaerei di applicare un considerevole aumento su tutte le lavorazioni eseguite ed esse (con la scusa del massiccio ordine acquisito) subiranno un drastico ridimensionamento. Questo provoca, di fatto, la fine della collaborazione tra le due società. La Italaerei allora ingaggierà come consulente commerciale l’austriaco Nikolaus “Nick” Pfusterschmid che la introduce presso l’americana Testors, mentre la ESCI, continuerà la sua collaborazione con la Revell, tant’è che i cataloghi del 1980 e 1981 verranno realizzati in collaborazione. Ma la ditta americana sta vivendo un periodo di crisi e l’amministratore delegato della sede tedesca viene rimosso e sostituito da un manager americano che riduce gli articoli in catalogo e taglia tutti i contratti di fornitura. Per la ESCI è la perdita di un importante cliente, anche se per la Revell viene (da lì a poco) ceduta alla società transalpina CIJ (Compagnie Industrielle du Jouet) e successivamente alla Odissey Partners che la riunirà all’americana Monogram. Quando ripartirà il dialogo tra Coppola ed il nuovo Amministratore delegato della Revell Germany Kurt Haubrok, per la ESCI il vento riprenderà a soffiare nella giusta direzione.


Una pagina tratta dal catalogo Revell Germany del 1978 in cui sono inseriti i prodotti Italaerei (oltre a quelli della ESCI). L’attività commerciale condotta da Dino Coppola aveva prodotto un’importante commessa per la ditta bolognese che però decise di proseguire in modo autonomo troncando i rapporti con l’azienda milanese proprio all’indomani della firma dell’accordo con la Revell. [archivio autore]



LA SUNTAK
Per continuare a proporre nuovi stampi di soggetti aeronautici inediti, anticipandone in questo modo la concorrenza, Coppola e Baldrighi intraprendono una ricerca e una selezione di aziende in grado di produrre master e stampi. Un accordo particolare viene stretto con la giapponese Suntak Co Ltd, il cui proprietario Mr. Shuichi Takahashi durante la seconda guerra mondiale era stato un aspirante kamikaze. La società, la cui sede era posta nel quartiere Asakusabashi di Taitò-Tokio (caratterizzato da grandi negozi di bambole giapponesi e giocattoli) era parte integrante della filiera produttiva di Hasegawa e Fujimi.
All’epoca, la produzione di stampi da parte delle maggiori aziende modellistiche prevedeva l’utilizzo di master in legno (di dimensioni alcune volte maggiori rispetto al soggetto da riprodurre) e successivamente tramite pantografo avveniva la lavorazione del blocco di acciaio tramite macchine utensili per creare le forme delle parti da riprodurre. Tale tecnica, ormai ampiamente collaudata, portava però a realizzare le pannellature e i particolari tutti in positivo, in quanto lo stampo era costruito da incisioni. La realizzazione di pannellature in negativo invece richiedeva una complessità notevole per realizzarle in positivo sullo stampo. Sul versante degli utilizzatori del prodotto, ovvero i modellisti, le pannellature in positivo risultavano poco realistiche e costituiscono un problema non facile da risolvere, soprattutto durante il montaggio nei casi in cui alcune di esse inavvertitamente si danneggiavano. A metà degli anni ’70, le società modellistiche giapponesi investono massicciamente sulla nuova tecnologia di produzione degli stampi con l’utilizzo dell’elettroerosione e master in metallo. Questa tecnica prevede di costruire un master in lega di rame-berillio, le cui dimensioni sono identiche alle parti da riprodurre, realizzato con le usuali macchine utensili. Il master fungerà da elettrodo dopo averlo posto in un bagno elettrolitico che asporta lentamente l’acciaio dello stampo, consumando il master e copiandone tutti i particolari con estrema precisione. In questo modo è possibile riprodurre le pannellature in negativo senza particolari problemi. La nuova metodologia apre nuovi mercati di vendita e nuove tecniche di colorazione, come quelle introdotte in Europa dal noto modellista belga Verlinden.
L’ESCI si distingue per essere l’unica azienda occidentale a credere fin da subito a questa nuova tecnologia, in seguito affermatasi come lo standard a livello mondiale. La qualità degli stampi Suntak è eccellente ma purtroppo, oltre ad un costo più elevato di uno stampo tradizionale, l’azienda non è in grado di soddisfare il ritmo produttivo programmato. Ciò nonostante la Suntak viene impegnata per il 70% delle sue capacità a favore dell’azienda milanese. Le scatole di montaggio prodotte a partire dagli stampi realizzati da tale azienda giapponese verranno poi premiati svariate volte dalla rivista tedesca “Model Fan”. Il primo stampo della Suntak per l’ESCI è il Mirage F.1 in scala 1/48 apparso nel catalogo del 1978, seguito da altri soggetti quali il Viking, i Phantom, il Mirage 2000 e l’MB-326, che riscuotono ottime recensioni, critiche e premi. La Suntak produce anche i soggetti aeronautici in scala 1/72 tra i quali l’F-104 l’Harrier, l’F-5, l’F-15, l’F-100 ed Mirage F1 che rimangono per molti anni le migliori riproduzioni di tali soggetti.
Ai primi anni ’90 la Suntak ha cessato di produrre stampi autonomamente in quanto Mr. Shuichi Takahashi è stato uno dei soci fondatori della Trumpeter. Attualmente gli stampi Suntak appartengono alla ERTL Corporation che non li ha mai valorizzati appieno, ma dal 2001 li ha noleggiati all’Italeri, la quale ha provveduto più volte a riproporli, forte anche di una concorrenza in alcuni soggetti praticamente inesistente. Ad esempio il modello del Viking in scala 1/48 è stato salutato alla sua uscita nel 1981 come la riproduzione definitiva del velivolo in tale scala e a distanza di oltre trenta anni è rimasta tale!




Copertine di modelli realizzati in Giappone dalla SUNTAK. Mirage F1 (1978), S-3 Viking (1981). [archivio autore]



LA ESCI E GLI STAMPI CASADIO
Agli inizi degli anni ’80 la ESCI introduce a catalogo la linea di navi “waterline” i cui stampi erano stati realizzati, agli inizi degli anni ’70, dalla Casadio di Bologna (azienda nata per produrre parti di modellismo ferroviario in scala HO ed auto d’epoca in metallo con il marchio “Revival Casadio”), che in seguito li aveva ceduti alla Revell Germany. Il Sig. Casadio, uscendo dalla prima società costituisce, alla metà degli anni ’80, la “Nuova Casadio Modelli” con l’obiettivo di produrre kit di aerei da assemblare in scala 1/48 caratterizzati dall’uso della Zama, una lega metallica particolarmente duttile per essere utilizzata negli stampi in pressofusione, assieme (vera novità dell’epoca) all’esteso uso delle fotoincisioni. Dopo la presentazione del primo kit, lo Spitfire, i costi di vendita decisamente elevati ed un grave incidente automobilistico che subirà il proprietario decretarono la scomparsa definitiva dell’azienda. Successivamente gli stampi sono stati acquistati dalla Italeri e riediti all’inizio del nuovo millennio, ma essendo ormai una tecnologia costosa e superata sono scomparsi rapidamente dal mercato.
Gli stampi delle navi, in seguito alla cessione della ESCI alla ERTL, vennero nuovamente ceduti alla Revell che in seguito ha curato varie riedizioni.





Nei primi anni ‘80 la ESCI acquistò dalla Revell gli stampi della Casadio relativi alla serie “Waterline” di navi da battaglia, cancellando negli stampi il logo della ditta bolognese e commercializzandone con la propria confezione fino alla cessione della società alla ERTL. Dopodiché gli stampi vennero ripresi dalla Revell tedesca e tuttora riediti. [archivio autore]



FONTI E RINGRAZIAMENTI
Innanzitutto desidero ringraziare il compianto Sig. Dino Coppola, il quale ha fornito molte delle notizie inedite presenti in questo testo, permettendomi di apprendere e di raccontare, per la prima volta, la storia di un’azienda ai più sconosciuta. Un ringraziamento particolare anche ad Enzo Maio che ha raccontato episodi, dettagli, curiosità ed espresso critiche sulla sua lunghissima esperienza di collaboratore ed illustratore presso la ESCI. Desidero ringraziare inoltre Francesco Raiano, Ray Vernon ed il compianto Luigi Fasone per le informazioni fornite. Oltre alle fonti dirette dell’autore (cataloghi, scatole di montaggio, documenti e ricordi personali), molto utili sono rivelati alcuni siti internet che hanno pubblicato (soprattutto nel settore dei mezzi corazzati) varie notizie ed immagini di copertine e kit di montaggio.
Con questo lavoro desidero rendere omaggio alla ditta milanese ESCI ai suoi prodotti. Ritengo che possa essere annoverata di diritto tra le grandi aziende modellistiche!


© 2012-2019 Michele D’Aronco
Ultima modifica di miki68 il 30 gennaio 2022, 12:54, modificato 4 volte in totale.
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