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Ducati 750 F1 Virginio Ferrari 1985 WIP

Questa è la sezione "under construction" dove postare le fasi di montaggio dei vostri modelli, e dei suggerimenti tecnici.

Moderatore: Rosario

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Manuele Villa
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Ducati 750 F1 Virginio Ferrari 1985 WIP

Messaggio da Manuele Villa »

Ciao a tutti,
Nel 1996 ho iniziato questo progetto, la Ducati 750 F1, vincitrice del campionato Italiano F1 con il grande Virginio Ferrari nel 1985.
Da questa moto e' derivata la "bestia" vincitrice, con Marco Lucchinelli, della BOT (Battle Of the Twins) di Daytona nel 1986.

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IMMAGINI INSERITE A SCOPO DI DISCUSSIONE - fonte http://www.ducati.com/history/80s/750_f1/index.do (serie di foto liberamente scaricabili per uso NON commerciale dal sito ufficiale della ditta).

Le foto del WIP sono tratte da miei articoli pubblicati all'inizio degli anni '90 sulla rivista "La Moto", chiusa ormai da parecchi anni.
Ultima modifica di Manuele Villa il 20 giugno 2018, 21:41, modificato 6 volte in totale.
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Re: Ducati 750 F1 Virginio Ferrari 1985 WIP

Messaggio da Manuele Villa »

II motore e' derivato dal motore Ducati "Pantah" 750 di normale produzione.
L’unico motore Ducati con distribuzione a cinghie riprodotto modellisticamente era quello della Cagiva 750 Elefant Parigi/Dakar della Protar in 1/9. La versione "Parigi-Dakar" aveva la testata verticale rovesciata, l'avviamento a pedale (per uomini veri!) ed comando della frizione idraulico. Ho apportato tutte le modifiche studiando il manuale d’officina, visto che il motore era praticamente identico a quello che equipaggiava le gloriose "Montjuich" e "Laguna Seca" stradali. Ho iniziato dai cilindri e dalle testate: una volta assemblati ho raccordato tutte le alette di raffreddamento usando un comune seghetto da traforo passando la lama negli spazi tra le alette, sistema usato anche per ricavare quelle mancanti sulle testate. Non e' stato necessario rovesciare la testa posteriore, visto che le flange di aspirazione e scarico erano pressoche' identiche. Il motore e' fornito di carterino per la protezione delle cinghie ed il grosso del lavoro e' stato quello di eliminarlo per ricostruire tutto il complesso della distribuzione ed il carterino che e' parte della fusione dei cilindri e delle testate.
Per fare cio' ho utilizzato dei tondini in plastica del diametro adeguato e del plasticard da 2/10, rifacendomi alle illustrazioni del manuale; per quanto riguarda le cinghie ho usato del plasticard recuperato dai comuni piatti "usaegetta", sufficientemente sottile per la riproduzione in scala. Con lo stesso materiale ho riprodotto anche le dentature delle stesse cinghie e delle pulegge di comando degli alberi a camme. Lavori sul basamento: nella Cagiva il motore e' quasi invisibile e la Protar non ha quindi "esagerato" nei dettagli, trascurando alcuni particolari piuttosto importanti (GRRR). Completamente assente lo sfiato superiore dell’olio e molti dettagli della fusione, il filtro dell’olio era appena accennato ed alcune delle giunture dei semicarter non erano riprodotte, ho rifatto il tutto con plasticard e profili Evergreen.
Nella versione prescelta il coperchio della frizione era traforato per il raffreddamento e quindi ho ricostruire il blocco dei dischi ritagliandoli con l’aiuto di un compasso da un foglio di plaslicard da 2/10; ho preferito ricostruire l’intero coperchio poiche' sarebbe stato troppo difficile "svuotare" l’originale. Sul lato frizione ho ricostruito i condotti che portano l'olio al radiatore tenendo presente che l’olio veniva prelevato anche dai coperchietti delle testate. Indispensabile l’autocostruzione del motorino d'avviamento, da inserire nella sua sede nella parte anteriore del basamento. Per la versione che ho scelto iI coperchio dell’accensione andava quasi bene, ho ricavato soltanto l’uscita dei fili dell’impianto nella parte anteriore, ho aggiunto la scritta Ducati (presente solo sui motori da corsa) tagliando delle microscopiche striscioline dal piatto e stuccando il tutto con stucco diluito in acetone. I carburatori sono totalmente autocostruiti, li ho realizzati basandomi sul manuale Dell’Orto; si trattava di due unita' diverse tra di loro (simmetriche) da 41,5mm ricavate dalla Malossi da corpi da 40; i condotti sono realizzati con tubetto Evergreen. Stesso materiale anche per il collettore di scarico 2 in 1 stavolta curvato a caldo prestando molta attenzione all’inevitabile schiacciamento; ho preferito inserire un tubetto piu' sottile all'interno del tubo di scarico vero e proprio; la saldatura e' riprodotta con stucco diluito. Abbastanza facile la verniciatura, il nero semilucido e l'argento opaco (entrambi acrilici Tamiya) erano i colori principali: il nero per il basamento ed i cilindri, l’argento per i pezzi “speciali”, testate e coperchi laterali. I coperchietti delle punterie erano in magnesio quindi ho aggiunto un po’ di marrone all'argento. Alla fine ho applicato un leggero washing per evidenziare i dettagli. Nelle foto si vede il motore finito fissato, a scopo fotografico, su di una riproduzione del carrello abitualmente usato nelle officine Ducati per interventi.

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Ultima modifica di Manuele Villa il 20 giugno 2018, 14:32, modificato 1 volta in totale.
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Re: Ducati 750 F1 Virginio Ferrari 1985 WIP

Messaggio da Manuele Villa »

Come tutti sappiamo, alla base di ogni autocostruzione modellistica c'e sempre un grosso lavoro di ricerca di documentazione: nel mio caso la documentazione sulla quale mi sono basato proveniva dal mio archivio di riviste e da foto scattate "sul campo". Per prima cosa ho costruito una maschera, che riproduceva tutte le caratteristiche della moto: attacchi del motore, cannotto di sterzo, assi delle ruote, perno del forcellone ed attacchi degli ammortizzatori; ho usato lo stesso motore, curando il posizionamento in modo da rispettare l'altezza dal suolo e l’inclinazione relativa. Ho realizzato il telaio con tubi e profilati Evergreen. Il primo passo e' stato quello di tagliare gli spezzoni di tubo relativi al cannotto di sterzo ed agli attacchi del motore e applicarli alla maschera, aggiungendo via via tutti i tubi che componevano il telaio. Ho tagliato tutti i tubi del traliccio abbondando da entrambi i lati in modo da poter ricavare gli incastri usando una lima tonda a “coda di topo”; ho arrotolato della carta abrasiva attorno ad un tubo della sezione giusta e ho lavorato fino ad ottenere il giusto incastro. Per tutti gli incollaggi ho usato come colla la trielina (il comune smacchiatore, economicissimo); per la riproduzione delle saldature ho usato dello stucco diluito in acetone (quello per le unghie femminili va benissimo) applicandolo con uno stuzzicadenti; una volta essiccato pochi colpi di lima saranno sufficienti a conferire un ottimo realismo. Nessun problema per la realizzazione dei fazzoletti di rinforzo e dei particolari, realizzati in plasticard in diversi spessori. Per la nota regola che dice "un modello non e un giocattolo", NON ho riprodotto parti mobili o sospensioni funzionanti: non sono altro che "gadgets" che compromettono la robustezza di qualsiasi modello. La bulloneria e' stata la parte piu' noiosa da realizzare: ho usato la confezione "Nuts & Bolts” di Verlinden in resina. A lavoro finito, una leggera mano di fondo grigio per evidenziare eventuali difetti delle giunzioni e delle stuccature. Ho verniciato il tutto con l'aerografo. Tutti i bulloni ed i particolari li ho colorati in seguito a pennello.

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Re: Ducati 750 F1 Virginio Ferrari 1985 WIP

Messaggio da Manuele Villa »

Dopo aver realizzato il telaio ed il motore sono passato agli altri componenti fondamentali per la realizzazione della "creatura": le ruote (cerchi e pneumatici) e le sospensioni (anteriore e posteriore). Nel caso della Ducati 750 F1 la misura dei pneumatici, il tipo dei cerchi e degli elementi della sospensione mi ha impedito l'utilizzazione di pezzi provenienti da altre scatole di montaggio, fatta esclusione dei mozzi con relative razze recuperati dal kit della Yamaha di Lawson. La Ducati montava due cerchi Marvic da 17" con canali da 3.50 e 5.50 con pneumatici Michelin da 120 e 180. E' stato abbastanza facile ricavare tutte le misure presso un gommista di moto di mia conoscenza. L'unica soluzione per la realizzazione di tali "canotti" e' stata, purtroppo, la tornitura, in ottone per i cerchi ed in PVC per i pneumatici... Per fortuna ho trovato un amico tornitore disposto ad aiutarmi. A tornitura avvenuta e' stato sufficiente tagliare la parte rimasta del cerchio Protar ed inserire il mozzo e le razze negli anelli che riproducevano le gole dei cerchi, poi completati con valvole e piombi di equilibratura. Una robusta mano di stucco spray ha completato l'opera. I dischi freno provengono dalla "cassa miracoli". I pneumatici, realizzati in PVC nero, non sono stati verniciati, ma solo carteggiati per conferire il giusto tono di opacita al materiale; le decal Michelin Radial provengono anche loro dal kit Protar (sempre la Yamaha di Lawson) ed una mano di trasparente matt ha conferito l'ultimo tocco di realta ai miei "slick". Sospensioni: la forcella Marzocchi ho dovuto realizzarla con i soliti tubetti Evergreen tagliati nella misura giusta ed inseriti l'uno nell'altro. Le piastre della forcella le ho realizzate dal pieno, lavorando con lima e seghetto due pezzi di plasticard del giusto spessore, facendo molta attenzione ai fori per gli steli, praticati con i pezzi accoppiati per consentire un perfetto allineamento prima della sgrossatura dei pezzi. Nel caso della Ducati F1, l'ammortizzatore posteriore era un' unita "Double System" ad aria (senza molla) e cio' ha semplificato notevolmente il lavoro. Nelle foto sono visibili anche il manubrio ed i comandi, tutto realizzato con tubetti Evergreen e plasticard. Per quanto riguarda le pompe del freno anteriore e della frizione mi fu d'aiuto una visita dall'amico meccanico, armato di macchina fotografica: si trattava di due unita Brembo piuttosto diffuse anche se un 'po vecchiotte, che ho realizzato con una serie di pezzetti di plasticard e stucco diluito. Il "mostro" cominciava a prendere forma, ma la fase piu difficile non era ancora arrivata: la moto era ancora nuda e relativamente "anonima".

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Re: Ducati 750 F1 Virginio Ferrari 1985 WIP

Messaggio da Manuele Villa »

Dopo aver risolto piu o meno brillantemente i problemi legati alla ciclistica ed al propulsore, era ora di realizzare la carrozzeria del "mostro". Fra le tecniche di costruzione per il sebatoio ho deciso di usare quella "dal pieno": sono ricorso al plasmolegno, una pasta di legno per modellare simile alla plastilina che, una volta essiccata, e' lavorabile con i comuni attrezzi da traforo. E stato sufficiente sagomare grossolanamente il serbatoio ed attendere un paio di giorni prima di iniziare a rifinirlo. A lavoro ultimato sono state necessarie alcune mani di vernice turapori alternate all'uso di carta abrasiva per eliminare la naturale porosita' del legno. Per il piccolo parafango anteriore ho recuperato un paio di parafanghi dalla "cassa miracoli" e li ho uniti assieme, lavorando poi con stucco e carta abrasiva. La sella l'ho realizzata in plasticard da 10/10. Le decals le ho realizzate, all'epoca, con un plotter, prima "esperienza" elettronica !!! E qui, purtroppo, mi sono fermato... Il modello non l'ho mai completato, ma mi riprometto di farlo nel futuro visto che, dopo tanti anni, e' ancora in perfette condizioni. Forse con le tecniche e materiali attuali la qualita' del modello avrebbe potuto essere migliore, ma chi si accontenta...

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Re: Ducati 750 F1 Virginio Ferrari 1985 WIP

Messaggio da fearless »

Questo è un autentico capolavoro!!! Che altro dire...

Interessante questo plasmolegno... Dove si trova?
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Messaggio da Manuele Villa »

fearless ha scritto: 20 giugno 2018, 13:13 Questo è un autentico capolavoro!!! Che altro dire...
Interessante questo plasmolegno... Dove si trova?
Purtroppo il Plasmolegno (della BO-FIM di Rivarolo Canavese) non e' piu' in produzione, la fabbrica ha chiuso da anni, peccato perche' lo vendevano in tutte le cartolerie, assieme al DAS.
Questo prodotto nel link sembra essere molto simile, forse anche migliore... Ed e' anche abbastanza economico.
http://www.antichitabelsito.it/pasta_legno.htm
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Messaggio da fearless »

Grazie Manuele!
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