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Akagi 1/450

Sezione dedicata alla fase di costruzione. Postate le vostre imbarcazioni, e se volete descrivetene la lavorazione.

Moderatore: microciccio

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siderum_tenus
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Re: Akagi 1/450

Messaggio da siderum_tenus »

Ciao Andrea,

Ti seguo con interesse; pur non essendomi mai cimentato con le navi (a parte una portaerei costruita oltre 30 anni fa in maniera... alquanto ruspante :-D) le portaerei mi hanno sempre affascinato, e mi piacerebbe leggere qualcosa al riguardo.

Intanto, buon lavoro ;)
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Digge
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Re: Akagi 1/450

Messaggio da Digge »

Tapaz ha scritto:ciao si.... è una scala poco conosciuta . misura esattamente 56 cm da punta a punta
Bella bestiolina! ! Mi piace! !! :-Figo
Buon lavoro, ti seguo :-brind
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Tapaz
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Re: Akagi 1/450

Messaggio da Tapaz »

avanti con le modifiche

COME SI PRESENTA IL MODELLO
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COME DOVREBBE ESSERE
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TAGLIA E CUCI
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Re: Akagi 1/450

Messaggio da Tapaz »

SI CONTINUA A DETTAGLIARE


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rob_zone
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Re: Akagi 1/450

Messaggio da rob_zone »

Bello!Mi piacciono molto queste migliorie..bene bene :D

Saluti
RoB da Messina :-oook
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microciccio
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Re: Akagi 1/450

Messaggio da microciccio »

Ciao Andrea,

ottimi lavori di superdettaglio. :-oook

Anche per questo kit, come per quella in 1/350, Hasegawa mette a disposizione dei set di miglioramento in fotoincisione per realizzare le strutture sotto il ponte? Già visti così fanno un effettone e cresce la voglia di godersi il risultato finale. :-SBAV

Permettimi infine un OT finale sulle portaerei giapponesi che ritengo un argomento molto stimolante.
Off Topic
Cox-One ha scritto: 27 agosto 2017, 21:02... Le portaerei giapponesi non avevano i ponti di volo blindati .... una bomba, quindi, sovente sfondata il ponte di volo e esplodeva nel hangar ..... e li di danni ne faceva di brutto. ...
Ciao Vincenzo,

hai fatto bene a sottolinearlo e secondo me vale la pena approfondire ulteriormente quanto riporta la bibliografia a beneficio di tutti. Sono andato a ripescare un libretto del 2005 che ho già citato qui e del quale riporto di seguito una parte del testo che chiarisce come mi fosse rimasta in testa più la parte finale di quanto descritto mentre i problemi delle portaerei giapponesi, come spesso accade in questi casi, derivarono da una serie di ragioni che, concatenandosi, portarono ai risultati che ci ha consegnato la storia.
Testo originale: Hangars of the Japanese carriers were unarmored, as was the flight deck. Most of the fleet carriers featured two hangars, each usually between 13 and 16ft tall and placed one above the other. Outboard of the hangars were areas dedicated to aircraft maintenance. The sides of Japanese carrier hangars were designed to vent the force of a bomb exploding on the hangar outwards instead of upwards, which could render the flight deck useless. In practice, the opposite frequently occurred, as a result of a bomb hit on the hangar deck was a ruptured flight deck. This design flaw was apparent throughout the war. Only the introduction of two late war carriers with armored flight decks addressed this key vulnerability.
This faulty hangar design was worsened by the fact that hangars were not flash or vapor tight. To ventilate the hangar, Japanese carriers used intake and exhaust fans. Fires on the hangar deck were an obvious danger that the Japanese planned to combat with a foam spray system using row nozzles on the hangar walls. In addition to the faulty hangar design, aviation fuel handling arrangements on Japanese carriers were dangerously inadequate. Fuel tanks were part of the structure of the ship, which meant that shocks to the hull were also absorbed by the tanks, creating possible leaks. Combined with the inability to vent these fumes from the hangar, the potential for disaster was obvious.
To make things worse, damage control training on Imperial Navy ships was generally poor. Organizationally, damage control was not given proper priority. These factors, combined with the design flaw of enclosed hangars and vulnerable fuel system, meant that Japanese carriers could be characterized as ships with great striking power but with limited ability to take damage.

Mia traduzione, errori inclusi :-D : Gli hangar delle portaerei giapponesi non erano corazzati, così come il ponte di volo. La maggior parte delle portaerei della flotta disponeva di due hangar, ciascuno di solito avente altezza compresa tra i 13 e i 16 piedi e posti uno sopra l'altro. Fuori degli hangar erano predisposte aree dedicate alla manutenzione degli aeromobili. I lati dei hangar delle portaerei giapponesi erano progettati per far si che il potere distruttivo di una bomba esplosa all’interno dell’hangar si sfogasse verso l'esterno invece che verso l'alto, in quanto quest’ultimo caso avrebbe potuto rendere inutilizzabile il ponte di volo. Nella pratica, spesso si verificò l'opposto, il risultato della detonazione di una bomba avvenuta a livello del ponte dell’hangar era un ponte di volo danneggiato. Questo difetto di progettazione divenne evidente durante la guerra. Solo l'introduzione di due portaerei dotate di ponti di volo corazzati a guerra ormai da tempo inoltrata pose fine a questa fondamentale vulnerabilità.
Questo difetto di progettazione dell’hangar fu acuito dal fatto che gli hangar non erano a prova di vampata o tenuta di vapore. Per ventilare l'hangar, le portaerei giapponesi usavano ventilatori di aspirazione e scarico. Gli incendi sul ponte dell’hangar erano un pericolo evidente che i giapponesi avevano programmato di contrastare con un sistema a spruzzo di schiuma usando degli ugelli posti in fila sulle pareti del hangar. Oltre alla difettosa progettazione dell’hangar, i sistemi di movimentazione del carburante per i velivoli sulle portaerei giapponesi erano pericolosamente inadeguati. I serbatoi di carburante erano parte della struttura della nave, il che significava che gli impatti subiti dallo scafo venivano assorbiti anche dai serbatoi, creando possibili perdite. Combinato con l'incapacità di espellere questi fumi dall'hangar, questi elementi rendevano ovvia la possibilità che si verificasse un potenziale disastro.
A peggiorare le cose, l’addestramento al controllo dei danni sulle navi imperiali della Marina era generalmente scarso. Organizzativamente, non fu data al controllo dei danni la priorità appropriata. Questi fattori, combinati con il difetto di progettazione degli hangar chiusi e del sistema di carburante vulnerabile, ebbero come conseguenza il fatto che le portaerei giapponesi furono navi con grandi possibilità di attacco nei confronti del nemico ma limitata capacità di subire danni.
microciccio
Ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare...E tutti quei momenti andranno perduti come lacrime nella pioggia...

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Nota: i siti linkati nei miei post hanno il solo scopo di mostrare i prodotti di cui si discute e non vogliono in alcun modo essere sollecitazioni all'acquisto.
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Tapaz
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Re: Akagi 1/450

Messaggio da Tapaz »

microciccio ha scritto: 8 settembre 2017, 18:33 Ciao Andrea,

ottimi lavori di superdettaglio. :-oook

Anche per questo kit, come per quella in 1/350, Hasegawa mette a disposizione dei set di miglioramento in fotoincisione per realizzare le strutture sotto il ponte? Già visti così fanno un effettone e cresce la voglia di godersi il risultato finale. :-SBAV

Permettimi infine un OT finale sulle portaerei giapponesi che ritengo un argomento molto stimolante.
Off Topic
Cox-One ha scritto: 27 agosto 2017, 21:02... Le portaerei giapponesi non avevano i ponti di volo blindati .... una bomba, quindi, sovente sfondata il ponte di volo e esplodeva nel hangar ..... e li di danni ne faceva di brutto. ...
Ciao Vincenzo,

hai fatto bene a sottolinearlo e secondo me vale la pena approfondire ulteriormente quanto riporta la bibliografia a beneficio di tutti. Sono andato a ripescare un libretto del 2005 che ho già citato qui e del quale riporto di seguito una parte del testo che chiarisce come mi fosse rimasta in testa più la parte finale di quanto descritto mentre i problemi delle portaerei giapponesi, come spesso accade in questi casi, derivarono da una serie di ragioni che, concatenandosi, portarono ai risultati che ci ha consegnato la storia.
Testo originale: Hangars of the Japanese carriers were unarmored, as was the flight deck. Most of the fleet carriers featured two hangars, each usually between 13 and 16ft tall and placed one above the other. Outboard of the hangars were areas dedicated to aircraft maintenance. The sides of Japanese carrier hangars were designed to vent the force of a bomb exploding on the hangar outwards instead of upwards, which could render the flight deck useless. In practice, the opposite frequently occurred, as a result of a bomb hit on the hangar deck was a ruptured flight deck. This design flaw was apparent throughout the war. Only the introduction of two late war carriers with armored flight decks addressed this key vulnerability.
This faulty hangar design was worsened by the fact that hangars were not flash or vapor tight. To ventilate the hangar, Japanese carriers used intake and exhaust fans. Fires on the hangar deck were an obvious danger that the Japanese planned to combat with a foam spray system using row nozzles on the hangar walls. In addition to the faulty hangar design, aviation fuel handling arrangements on Japanese carriers were dangerously inadequate. Fuel tanks were part of the structure of the ship, which meant that shocks to the hull were also absorbed by the tanks, creating possible leaks. Combined with the inability to vent these fumes from the hangar, the potential for disaster was obvious.
To make things worse, damage control training on Imperial Navy ships was generally poor. Organizationally, damage control was not given proper priority. These factors, combined with the design flaw of enclosed hangars and vulnerable fuel system, meant that Japanese carriers could be characterized as ships with great striking power but with limited ability to take damage.

Mia traduzione, errori inclusi :-D : Gli hangar delle portaerei giapponesi non erano corazzati, così come il ponte di volo. La maggior parte delle portaerei della flotta disponeva di due hangar, ciascuno di solito avente altezza compresa tra i 13 e i 16 piedi e posti uno sopra l'altro. Fuori degli hangar erano predisposte aree dedicate alla manutenzione degli aeromobili. I lati dei hangar delle portaerei giapponesi erano progettati per far si che il potere distruttivo di una bomba esplosa all’interno dell’hangar si sfogasse verso l'esterno invece che verso l'alto, in quanto quest’ultimo caso avrebbe potuto rendere inutilizzabile il ponte di volo. Nella pratica, spesso si verificò l'opposto, il risultato della detonazione di una bomba avvenuta a livello del ponte dell’hangar era un ponte di volo danneggiato. Questo difetto di progettazione divenne evidente durante la guerra. Solo l'introduzione di due portaerei dotate di ponti di volo corazzati a guerra ormai da tempo inoltrata pose fine a questa fondamentale vulnerabilità.
Questo difetto di progettazione dell’hangar fu acuito dal fatto che gli hangar non erano a prova di vampata o tenuta di vapore. Per ventilare l'hangar, le portaerei giapponesi usavano ventilatori di aspirazione e scarico. Gli incendi sul ponte dell’hangar erano un pericolo evidente che i giapponesi avevano programmato di contrastare con un sistema a spruzzo di schiuma usando degli ugelli posti in fila sulle pareti del hangar. Oltre alla difettosa progettazione dell’hangar, i sistemi di movimentazione del carburante per i velivoli sulle portaerei giapponesi erano pericolosamente inadeguati. I serbatoi di carburante erano parte della struttura della nave, il che significava che gli impatti subiti dallo scafo venivano assorbiti anche dai serbatoi, creando possibili perdite. Combinato con l'incapacità di espellere questi fumi dall'hangar, questi elementi rendevano ovvia la possibilità che si verificasse un potenziale disastro.
A peggiorare le cose, l’addestramento al controllo dei danni sulle navi imperiali della Marina era generalmente scarso. Organizzativamente, non fu data al controllo dei danni la priorità appropriata. Questi fattori, combinati con il difetto di progettazione degli hangar chiusi e del sistema di carburante vulnerabile, ebbero come conseguenza il fatto che le portaerei giapponesi furono navi con grandi possibilità di attacco nei confronti del nemico ma limitata capacità di subire danni.
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si sono state una impresa trovarle ma alla fine sono stato ripagato da due anni di ricerca... ahahaha.. ma oltre al quelle che la GMM data (poca roba se non fosse per il sotto ponte)
ci sono un sacco di aggiunge extra ..
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Re: Akagi 1/450

Messaggio da linx66 »

Complimenti....stai facendo un lavoro di dettaglio incredibile.
Questa portaerei non la conoscevo proprio,ma vedendola direi che e' molto particolare,e secondo me ti uscira' davvero un lavoro stupendo. ;)
Bravissimo! :)
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Re: Akagi 1/450

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