Bella discussione che mi riporta a tanti, tanti anni fa...
Per prima cosa confermo che Tamiya faceva pagare già negli anni 80 il suo catalogo. Credo tra le 5 e le 10.000 lire. Un'esagerazione per un adolescente con una paghetta settimanale di non più di 10.000 lire...
Era decisamente un furto ma, come già scritto da chi mi ha preceduto, nelle foto comparivano i modelli montati, non i disegni presenti sulle scatole. E dici poco...
Airfix, Italeri e Esci erano gratuiti e pure Monogram se ben ricordo. Poi... un giorno, i negozianti decisero che li dovevamo pagare. Credo, ancora oggi, che quei signori li ricevevano aggratis e poi ci marciavano sopra... maledetti!!
Tornando al argomento, sinceramente non comprendo il loro costo. Certo, carta patinata a colori, eventuali traduzioni (moooolto eventuali...
) costano, c'è poco da discutere. Però, se guardo altri settori, mi pare un comportamento un po' truffaldino e anche molto stupido.
Il nostro è un settore molto piccolo ma, fatto di appassionati. Perciò, se prendiamo un catalogo, è per guardarlo, sfogliarlo e, eventualmente, scegliere quel determinato modello, non per buttarlo nel cestino come fosse un qualsiasi depliant.
Perciò, a che pro far pagare un mezzo pubblicitario?
Grazie a Internet, questi signori possono aspettare un paio di millenni prima che il sottoscritto paghi i loro cataloghi.
P.S. Piccolo esempio: Touratech è un'azienda che fornisce accessori per moto (soprattutto BMW). Il loro catalogo, sempre gratutito, è tutto a colori e consta di "sole".... 1200 pagine!!!