Cox-One ha scritto: ↑24 ottobre 2017, 23:29
jollyroger ha scritto: ↑24 ottobre 2017, 22:21
X le coccarde penso che i colori siano definitivi. Basta vedere anche gli esemplari Uk e via dicendo. La teoria e' che il seppur minimo colore, con l'aereo in movimento, potrebbe attirare l'attenzione. Nella fortunata ipotesi di essere riusciti ad arrivare a distanza visiva. Cosa in teoria fattibile con gli aerei stealth. X l'identificazione di solito, si interrogano gli IFF. In tempo di guerra, ormai si identifica il bersaglio a parecchi km di distanza con i sensori optronici. Se l' IFF non risponde, si viene identificati come banditi ed attaccati.
.... ho qualche perplessità. Un aereo Stealth deve essere, per quanto possibile a emissioni Zero in tutte le frequenze e radiazioni (comprese sonore e termiche).
Se risponde l'IFF in continuazione ..... si viene tracciati dalle emissioni di risposta e quindi addio invisibilità.
Quindi i simboli sul mezzo può essere l'unico modo per evitare di essere colpiti dal fuoco amico.
È una questione antica che periodicamente torna sui tavoli degli strateghi.
In tempo di pace si teorizza la camo totale ..... per poi in battaglia usare sistemi a alta visibilità appunto perché ritenuto più pericoloso il fuoco amico.
Sono di esempio le strisce bianche e nere di invasione usate nel D-day o durante la crisi del canale di Suez o ancora le grosse V nere dei mezzi della coalizione antiirachena o i teli arancioni posti sui mezzi nato nei Balcani ....
Volare con un aereo rosso come quello del Barone rosso è una esagerazione .... ma pensare che quella coccarda tricolore sul tuo aereo faccia la differenza tra essere colpiti o meno dal nemico credo che sia una pia illusione.
Vi assicuro che anche i fanti non fanno affidamento sulla bassa visibilità dello scudetto che portano sulla spalla, ma sul fucile, l'elmetto, il giubbotto e l'addestramento ..... se poi in alcune missioni proprio serve essere totalmente mimetici di .... ok lo si toglie
mmm, nì. Come ben saprai, nella fanteria o nelle fortificazioni in genere, il camuffamento viene utilizzato maggiormente per celare alla visuale installazioni statiche o elementi in imboscata o in movimento lento in ambiente non scoperto. Sino a quando non ti muovi o ti muovi lentamente, più che fucile, elmetto e giubbotto, conta l'addestramento ad avvicinarsi furtivamente e a confonderti con l'ambiente circostante. ovviamente, quando sei in movimento veloce ed in fase di combattimento, parlo di truppe, conta il saper sparare e l'addestramento al combattimento individuale e di squadra. sono due cose complementari utili non solo alle forze speciali ed agli sniper ma un po' a tutti. Ovvio che il grado di approfondimento varia in funzione del ruolo. X i recon e SOF, è fondamentale essere maestri nel camuffamento oltre che nell'ingaggio e nello sganciamento. per un reparto normale, il camuffamento è comunque utile da conoscere ed applicare. altrimenti non avrebbe senso spendere soldi in mimetiche vegetate o addirittura pitturare o mettere nastro di diverso colore sul fucile per renderlo meno individuabile. O preferiresti andare in guerra con le belle divise del'ottocento, tanto quello che conta è il fucile, il giubbotto antiproiettile e la capacità di combattere? Il grigio verde di prima guerra mondiale memoria, fu introdotto proprio per questo scopo. E da allora ci sono state innovazioni. Come anche alcune involuzioni tipo le ultime tenute da combattimento dello USArmy che si sono prestate a critiche in quanto non rendevano facile l'occultamento in diversi ambienti, tanto da introdurre in servizio nuove mimetiche. Il camuffamento è talmente importante che, al giorno d'oggi, parecchie mimetiche in uso, hanno anche dei trattamenti per ridurre la traccia IR. Che poi questo trattamento vada a farsi benedire se il capo non viene correttamente lavato, è un altro discorso. E' implicito che una volta scoperto, il camuffamento non serve più, visto che sanno dove sparare. in questo si è accomunati alle fortificazioni che, pur se abilmente camuffate, una volta scoperte devono fare affidamento su altre metodologie x la sopravvivenza.
In ambito aeronautico le cose sono simili ma anche diverse. Non ci sono fasi statiche ma solo dinamiche. Si sa che l'occhio coglie il movimento e, ancora di più se vi è un minimo di colore. Basta vedere foto scattate dall'alto ad un aereo in volo a bassa quota. Di solito, quello che balza agli occhi, tipo gli aerei israeliani in volo sul deserto, o alcuni aerei in volo sul Vietnam o i Vulcan in volo sul mare, sono proprio le coccade. Vero che i transponder emettono segnali acustici rilevabili ma, così lo è pure l'aereo stesso, per quanto furtivo possa essere. Infatti uno Stealth non è che non sia intercettabile ma, grazie alle sue caratteristiche, è intercettabile a distanze più ravvicinate rispetto ad uno non stealth. Della serie, quando lo intercetti in teoria tu sei giù morto. In tempo di pace e durante alcune esercitazioni i transponder sono attivati per rendere l'aereo visibile ai radar, soprattutto quelli civili. che devono monitorare tutto il traffico aereo. in caso di missione reale il transponder viene disattivato ma cmq, l'IFF resta attivo, anche solo in modalità passiva, per permettere agli awacs e alla fazione amica di identificarti. Ormai gli IFF operano quasi tutti col link 16 della NATO o sono in fase di aggiornamento a questo standard criptato che dovrebbe essere quasi non intercettabile. Insomma, la guerra è il solito mix di occultamento unito al rischio di essere intercettati per evitare il fuoco amico. Purtroppo è capitato che, un IFF malfunzionante abbia generato diversi episodi di friendly fire non sempre conclusosi felicemente. Nel combattimento ravvicinato invece, leggasi dog fight, le camo odierne dovrebbero camuffare il più possibile l'assetto dell'aereo e camuffarlo nei confronti del cielo. in questo caso, meno insegne luminose ci sono, meglio è. E' noto il caso degli Hawk inglesi in grigio. La mimetica si era rivelata talmente efficace da obbligare a colorare alcune parti in nero per evitare che in addestramento si rischiasse la collisione, soprattutto se vi erano novizi. Stesso caso per gli AMX nostrani. Ma si sa che un conto è l'addestramento, un altro la missione reale. Poi uno potrebbe arguire che, con i missili del giorno d'oggi, uno potrebbe andare in guerra colorato di rosso, tanto a 20/40 km di distanza ( questo è quello che viene inteso come dog fight al giorno d'oggi ), resti comunque una macchiolina scura stagliata nel cielo.
Diverso il caso delle invasion stripes, dei triangoli israeliani, per le strisce della guerra di Corea e Suez, o delle livree adottate dagli argentini nella guerra delle Falkland. Questi accorgimenti erano stati adottati per aiutare la contraerea di terra e navale ad identificare gli aerei in avvicinamento a supporto delle truppe di terra, dove spesso e volentieri i casi di fuoco amico per poca conoscenza della materia aeronatica, causavano incomprensioni poco simpatiche. Sempre nelle Falkland, gli inglesi adottarono invece la livrea grigio scuro con coccarde low vis per i loro Sea Harrier, per renderli meno identificabili nei dog fight in ambiente con cielo plumbeo.
Non che, araldicamente e modellisticamente parlando, la cosa mi piaccia. Però ..... un conto è cio' che piace, un altro è l'arte dello scannamento reciproco affinata nel corso dei millenni e sempre in evoluzione.