F-16A Block 10B 79-403 " Spirit of Syracuse" - Hasegawa 1/48
Inviato: 21 novembre 2018, 15:05
Era diverso tempo che avevo deciso di restaurare un mio vecchissimo modello al quale, però, ero affezionato per vari motivi.
Questo F-16 fu uno dei primi modelli "seri" che realizzai in 1/48, cercando di dettagliarlo al meglio seguendo i dettami del grande maestro Verlinden; parliamo del 1995 o giù di lì...
All'epoca, dettagliai il cockpit con plasticard e qualche fotoincisione Eduard (molto basiche, niente a che vedere con quelle di adesso) e lo dipinsi usando i vecchi colori Lifecolor vinilici.
Per le RBF usai delle decals ESCI contenute nel set degli armamenti NATO, il seggiolino era un ACES II Verlinden che ancora oggi fa la sua porca figura.
Stupidamente non ho fotografato il modello prima dell'inizio del restauro ma vi garantisco che non era niente di speciale
Per prima cosa, ho dovuto separare tutto ciò che potevo senza fare danni. Carrello, cappottina, carichi, piloni e ugello sono venuti via abbastanza facilmente, un problema in meno.
Già che ci sono, ho deciso di fare un paio di aggiornamenti (un vero e proprio MLU, in effetti ) installando uno scarico Aires e sistemando qualche errore fatto all'epoca, come ad esempio gli stabilizzatori sbagliati e il radome (che ho sistemato con un po' di "mestiere", più in basso vi spiego come)
Ho voluto rifare esattamente lo stesso velivolo che riprodussi all'epoca, cioè l'F-16A Blk.10B 79-0403 che scelsi sia per una questione estetica (ho sempre amato la livrea della deriva della New York ANG) sia perchè questi aerei furono storicamente importanti.
Immagine inserita al solo scopo di discussione - fonte http://www.f16.net
Furono infatti gli F-16 della NY ANG a portare in combattimento il pod col cannone GAU-13 durante la prima guerra del Golfo ma malgrado i test fatti in USA prima del rischieramento, l'impiego operativo fu disastroso e durò per sole 24 ore circa. Le vibrazioni del cannone lo rendevano estremamente impreciso e caricavano la cellula del povero sedicino in maniera anomala, al punto che quando sparava il pylon centrale fletteva (!) mentre le vibrazioni mandavano in tilt il software dell'aereo (che non era stato aggiornato per questioni di tempo)
Quindi iniziamo col primo step: la sverniciatura
Ho usato il paint remover Tamiya e devo dire che è un prodotto eccezionale. In pochi minuti avevo già pulito metà cellula e la plastica era lucida e pulita, quasi meglio di quando era nuova.
Ho rifinito stuccature, fessure e imperfezioni varie per passare al radome a cui ho ricostruito i dispersori di elettricità statica con plasticard e sprue stirato.
Per fare un lavoro pulito, ho incollato prima tutti cerchietti bianchi col ciano. Poi, ho bloccato l’estremità dei dispersori fatti di sprue sempre con una microgoccia di ciano sui cerchietti. Appena asciutti, con la tappo verde ho saldato tutto. Più lungo a scriverlo che a farlo
Ultimo lavoro grosso: lo scarico. Già vent'anni fa, Aires non brillava per la precisione dei sui set. Lo scarico del motore è più stretto di 1,5mm. Unica soluzione (per evitare di impazzire con stucco e carta abrasiva) è tagliare al centro e allargare il cerchio della carenatura fino a portarlo a misura. Un listello di plasticard e il peggio è passato.
Next step: rifiniture, mascherature e si vernicia.
A presto!
Questo F-16 fu uno dei primi modelli "seri" che realizzai in 1/48, cercando di dettagliarlo al meglio seguendo i dettami del grande maestro Verlinden; parliamo del 1995 o giù di lì...
All'epoca, dettagliai il cockpit con plasticard e qualche fotoincisione Eduard (molto basiche, niente a che vedere con quelle di adesso) e lo dipinsi usando i vecchi colori Lifecolor vinilici.
Per le RBF usai delle decals ESCI contenute nel set degli armamenti NATO, il seggiolino era un ACES II Verlinden che ancora oggi fa la sua porca figura.
Stupidamente non ho fotografato il modello prima dell'inizio del restauro ma vi garantisco che non era niente di speciale
Per prima cosa, ho dovuto separare tutto ciò che potevo senza fare danni. Carrello, cappottina, carichi, piloni e ugello sono venuti via abbastanza facilmente, un problema in meno.
Già che ci sono, ho deciso di fare un paio di aggiornamenti (un vero e proprio MLU, in effetti ) installando uno scarico Aires e sistemando qualche errore fatto all'epoca, come ad esempio gli stabilizzatori sbagliati e il radome (che ho sistemato con un po' di "mestiere", più in basso vi spiego come)
Ho voluto rifare esattamente lo stesso velivolo che riprodussi all'epoca, cioè l'F-16A Blk.10B 79-0403 che scelsi sia per una questione estetica (ho sempre amato la livrea della deriva della New York ANG) sia perchè questi aerei furono storicamente importanti.
Immagine inserita al solo scopo di discussione - fonte http://www.f16.net
Furono infatti gli F-16 della NY ANG a portare in combattimento il pod col cannone GAU-13 durante la prima guerra del Golfo ma malgrado i test fatti in USA prima del rischieramento, l'impiego operativo fu disastroso e durò per sole 24 ore circa. Le vibrazioni del cannone lo rendevano estremamente impreciso e caricavano la cellula del povero sedicino in maniera anomala, al punto che quando sparava il pylon centrale fletteva (!) mentre le vibrazioni mandavano in tilt il software dell'aereo (che non era stato aggiornato per questioni di tempo)
Quindi iniziamo col primo step: la sverniciatura
Ho usato il paint remover Tamiya e devo dire che è un prodotto eccezionale. In pochi minuti avevo già pulito metà cellula e la plastica era lucida e pulita, quasi meglio di quando era nuova.
Ho rifinito stuccature, fessure e imperfezioni varie per passare al radome a cui ho ricostruito i dispersori di elettricità statica con plasticard e sprue stirato.
Per fare un lavoro pulito, ho incollato prima tutti cerchietti bianchi col ciano. Poi, ho bloccato l’estremità dei dispersori fatti di sprue sempre con una microgoccia di ciano sui cerchietti. Appena asciutti, con la tappo verde ho saldato tutto. Più lungo a scriverlo che a farlo
Ultimo lavoro grosso: lo scarico. Già vent'anni fa, Aires non brillava per la precisione dei sui set. Lo scarico del motore è più stretto di 1,5mm. Unica soluzione (per evitare di impazzire con stucco e carta abrasiva) è tagliare al centro e allargare il cerchio della carenatura fino a portarlo a misura. Un listello di plasticard e il peggio è passato.
Next step: rifiniture, mascherature e si vernicia.
A presto!