Pontos kit dettaglio U.BOOT VIIC
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Re: Pontos kit dettaglio U.BOOT VIIC
Per i colori personalmente di consiglio di evitare i trasparenti lifecolor. Io li trovo pessimi
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Re: Pontos kit dettaglio U.BOOT VIIC
Concordoheinkel111 ha scritto:Per i colori personalmente di consiglio di evitare i trasparenti lifecolor. Io li trovo pessimi
Chiedo scusa..mi sono espresso male..userò i life per la colorazione,ma primer e finiture assolutamente non all acqua...e anche se oggi siamo tutti più "eco"...i solventi hanno indubbiamente una marcia in più sia al tatto che alla vista... se miscelati e diluiti bene sono davvero belli.
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Re: Pontos kit dettaglio U.BOOT VIIC
primer ok ma la finitura può andare benissimo acrilica come tamiya o gunze.Specie se decidi di fare lavaggi ad olio sui lifecolor dovrai necessariamente dare una copertura con il lucido acrilico per evitare filtro eccessivo. Se usi un lucido a smalto rischi di danneggiarlo con il diluente dell'olio
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Ultima modifica di nannolo il 29 novembre 2016, 20:51, modificato 1 volta in totale.
Ricreare un modello in scala permette di allontanarci quel tanto che basta per osservare la realtà circostante dal corretto punto di vista.
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Re: Pontos kit dettaglio U.BOOT VIIC
Grazie mille dei consigli!heinkel111 ha scritto:Ciao Mauro!
Sei quasi operativo. ...ottimo!
Di solito la colla che si usa di più sopratutto per i pezzi piccoli è la tamiya tappo verde.
Quella col tappo arancione ha tempi di asciugatura più lunghi quindi va bene per pezzi di grandi dimensioni che quindi ti permette di posizionare con più calma.
La ciano di solito si usa per le fotoincisioni o per stuccare dove dovrai reincidere ma nessuno ti vieta di usarla per tutto. Però personalmente non lo faccio...
Quelle della tamy le ho entrambe, e mi farò qualche prova prima di metter mano a modello vero e proprio, voglio capire bene i tempi di asciugatura di entrambe.
Per la ciano vedrò che fare..perché anche a me non fa impazzire!
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Re: Pontos kit dettaglio U.BOOT VIIC
Certo..anche questo è vero..vuol dire che prenderero' uno dei due e farò anche su quelli delle prove ...anche perché un trasparente a solvente almeno un po' modifica il colore...cosa che un acrilico non fa.nannolo ha scritto:primer ok ma la finitura può andare benissimo acrilica come tamiya o gunze.Specie se decidi di fare lavaggi ad olio sui lifecolor dovrai necessariamente dare una copertura con il lucido acrilico per evitare filtro eccessivo. Se usi un lucido a smalto rischi di danneggiarlo con il diluente dell'olio
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Re: Pontos kit dettaglio U.BOOT VIIC
anch'io ti sconsiglierei di evitare miscugli e dirottare direttamente i tuoi sforzi sui trasparenti acrilici che sono sempre meno aggressivi dei diluenti contenuti negli smalti e anche perchè i lifecolor sono colori abbastanza delicati (si graffiano con un nonnulla..)
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Re: Pontos kit dettaglio U.BOOT VIIC
Ciao Mauro,linx66 ha scritto:... nessuno ha mai raccontato del'U-480,un sommergibile ricoperto di una speciale gomma traforata che lo rendeva invisibile ai sonar dell'epoca ...
avevo letto di sfuggita qualcosa ma, da aeroplanaro, mai approfondito il tema dell'U-480, grazie per averlo citato.
Se il tuo U-boot sarà il 480
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Re: Pontos kit dettaglio U.BOOT VIIC
Ciaomicrociccio ha scritto:Ciao Mauro,linx66 ha scritto:... nessuno ha mai raccontato del'U-480,un sommergibile ricoperto di una speciale gomma traforata che lo rendeva invisibile ai sonar dell'epoca ...
avevo letto di sfuggita qualcosa ma, da aeroplanaro, mai approfondito il tema dell'U-480, grazie per averlo citato.
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Eehh ce ne sarebbero tanti di episodi da citare su questi sommergibli e i loro uomini,composti per lo piu' da ragazzini, la cui eta' media era di circa 21 anni per gli equipaggi...e 25/30 per i comandanti...e i 3/4 ..hanno fatto una fine orrenda...sprofondati in fondo all'oceano in bare d'acciaio.
Si potrebbe citare l'U 123 del Comandante Hardegen,che si e' fermato a soccorrere i supersiti di una nave da lui silurata...o l'U 48..del Comandatnte Herbert Schultze,che sollecito' energicamente gli inglesi di prestare soccorso a dei naufraghi...dando loro la posizione e mettendo in grave pericolo il suo equipaggio...
Oppure un episodio che fa riflettere,e che ha portato DONITZ a impartire l'ormai tristemente famoso ordine.
"OGNI TENTATIVO DI SALVARE GLI EQUIPAGGI DELLE NAVI AFFONDATE E' VIETATO DA OGGI. SUDDETTO DIVIETO DEVE ESSERE APPLICATO AL RIPESCAGGIO DI UOMINI IN MARE E AL LORO IMBARCO SU LANCE, AL RADDRIZZAMENTO DI IMBARCAZIONI CAPOVOLTE E AL RIFORNIMENTO DI CIBO E ACQUA... TALUNE ATTIVITA', SONO IN NETTA CONTRADDIZIONE CON L'OBIETTIVO PRIMARIO DELLA GUERRA,OSSIA... LA DISTRUZIONE DI NAVI NEMICHE E DEI LORO EQUIPAGGI"
Letto cosi'...potrebbe sembrare un ordine glaciale, impartito da un folle, un uomo animato da una crudelta' inaudita...ma la realta' e' diversa...estremamente diversa.
12 settembre 1942..l'U 156 comandato dal Capitano Hartenstein, attacca e affonda la nave inglese "LACONIA"con 1800 prigionirei di guerra italianie e molti civili... siccome il maggior numero di attacchi si svolgevano in superfice di notte,il comandante inizio' a sentire grida di aiuto in lingua italiana,cosicche' ha intrapreso un azione di salvataggio dei sopravvisuti.
Alla fine sul suo U-BOOT,in coperta,si sono stipati 300 persone,mentre le donne e i bambini,sono stati sistemati sottocoperta...poi ha legato varie scialuppe ricolme di persone con delle cime al sommergibile. Poi ha mandato un messaggio non criptato al comando alleato.
"QUALSIASI NAVE VERRA' IN SOCCORSO DEI NAUFRAGHI DEL LACONIA NON ATTACCHERO' A PATTO DI NON ESSERE ATTACCATO DA NAVI O AEREI... HO RACCOLTO MOLTI UOMINI... 4° 52' S 11° 26' W SOMMERGIBILE TEDESCO."
...Nessuna risposta...
Donitz,appreso di questo affondamento,invio' in supporto all'operazione altri due U-BOOT per distribuire il carico di sofferenza..il 506 e 507
..Per altri 5 giorni...silenzio totale...finche apparve un B24 LIBERATOR...si avvicino'.
Il Comandante,fece prima coprire il cannone con un drappo bianco e una grossa croce rossa e fece trasmettere un messaggio all'aereo in alfabeto morse, in inglese.
"QUI' SOMMERGIBILE TEDESCO CON NAUFRAGHI BRITANNICI A BORDO STOP C'E' UNA NAVE DI SOCCORSO IN AVVICINAMENTO ?? "
...ma non ricevette alcuna risposta, al punto che un ufficiale britannico,anch'esso naufrago, chiese il permesso di trasmettere un messaggio in chiaro, al fine che non vi fossero maleinterpretazioni da parte del equipaggio del B 24... "UFFICIALE DELLA RAF VI PARLA DA SOMMERGIBILE TEDESCO, SUPERSTITI DEL LACONIA A BORDO SOLDATI CIVILI DONNE E BAMBINI."
...Silenzio...
Il B-24 Liberator se ne andò per ritornare più tardi, alle ore 12.32, si avvicinò lentamente... aprì il vano di carico e sganciò due bombe nelle vicinanze. Un marinaio tedesco tagliò la fine di traino delle lance per evitare che queste fossero colpite al posto del sottomarino. Secondo passaggio... il Liberator ne sganciò altre ed una colpì in pieno una lancia uccidendo tutti; al terzo passaggio sganciò una bomba di profondità che scoppiò vicino al sommergibile, provocando gravi danni al battello e seminando il terrore alle donne e i bambini sotto coperta. Alcuni uomini corsero ai pezzi di artiglieria, ma Hartenstein proibì loro di toccarli... forse sarebbe stato peggio, ingaggiare un combattimento avrebbe significato aggiungere altro danno a quello già provocato dall'aereo. Hartenstein non ebbe altra scelta che interrompere i soccorsi e rientrare per i danni subiti, oltretutto era nella impossibilità di immergersi poiché l'acqua che era filtrata attraverso una lesione prodottasi nello scafo, aveva danneggiato le batterie che stavano emettendo cloro. Intanto l'aereo esaurite le bombe se ne era andato e Hartenstein dovette lasciare i profughi al loro destino. Il giorno dopo arrivarono due navi francesi che raccolsero i superstiti. 1350 furono gli italiani che persero la vita, e con loro 241 britannici e 73 polacchi.
Il pilota del quadrimotore B24,aveva chiaramente ben capito la situazione che stava vedendo,avviso' il comando...e la risposta fu un semplice... "SINK SUB"
Una riflessione mi viene naturale...quanto poteva condizionare le sorti della guerra l'affondamento di un singolo sommergibile,e quanto invece e' costato in vite umane quel attacco,a dir poco, sconsiderato ,che poi nemmeno e' andato a buon fine, ma che ha scaturito quel ordine di Donitz...impedendo di fatto qualsiasi salvataggio...considerando che l'8 marzo del 43, l'U 156 e' stato affondato con tutto il suo carico umano, in un altro attacco.
In certi casi...si fatica a comprendere chi siano i "buoni"...e chi siano i "cattivi"..la linea...talvolta..e' proprio sottile.
U 156 by mauro crespi, su Flickr
U 126 con supersititi in coperta..
Non penso di fare l'U 480, ho trovato pochissima documentazione su questo sommergibile,e osservando la foto,non mi pare un tipo VIIC,ma guardando il giardino d'inverno,sembra piu' un VIIC/41
So che probabilmente non era l'unico.
La foto sotto dovrebbe essere proprio quello.
u480-return-norway-copy by mauro crespi, su Flickr
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Grazie milleheinkel111 ha scritto:anch'io ti sconsiglierei di evitare miscugli e dirottare direttamente i tuoi sforzi sui trasparenti acrilici che sono sempre meno aggressivi dei diluenti contenuti negli smalti e anche perchè i lifecolor sono colori abbastanza delicati (si graffiano con un nonnulla..)
Penso che faro sicuramente una finitura ad acrilico.