Cox-One ha scritto: ↑15 febbraio 2018, 13:30 Ok Diego .... ma il Leopold è di dimensioni non comuni
Anche io ho cominciato con un singola azione ..... ma all'epoca erano costosi i doppia azione.
Se lo hai già nel cassetto si può usare ancora con buona soddisfazione. ..... ma non mi sento di consigliare di comprarne uno nuovo.
Con meno, ma molto meno di 50 €, ti porti via un cinese a doppia azione a gravità o depressione, a seconda dei gusti, che permette buoni risultati .... investendo poco di più dei 50 € di prima puoi pensare a portare a casa un prodotto di fascia medio alta.
Piccolo chiarimento su getto areografo
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Re: Piccolo chiarimento su getto areografo
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Re: Piccolo chiarimento su getto areografo
Perdonatemi ma proprio non riesco a capire l'idea per la quale i primer da modellismo vadano stesi con aeropenne tecnicamente di fascia inferiore....Il ragionamento e la scelta dello strumento deve essere fatto sulla finezza del pigmento da spruzzare e sulla grandezza da campire, non sulla "nobiltà" dello scopo o del prodotto da nebulizzare. Il surface 500, per fare un esempio, viene atomizzato molto bene in qualunque aeropenna con duse da 0.3 e guarnizioni in PFTE; più é accurata e controllata la qualità dell'atomizzazione da parte dello strumento migliore sarà la finitura....ma se già questa è irregolare e lascia la superficie ruvida per via di un' aeropenna mediocre, non serve a nulla stendere i successivi colori con aeropenne "nobili".
Un'Iwata da 0,3 a doppia azione può tranquillamente dare il primer, il colore della mimetica, i metallizzati e i trasparenti su un carro in 1:35, un aereo a elica o a getto in scala 1:32 e autovetture in 1:24 senza colpo ferire....
Questo il mio punto di vista.
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Re: Piccolo chiarimento su getto areografo
Quel che dice Aurelio è giustissimo .....
La verità è che molto spesso abbiamo più aeropenne nei nostri cassetti. Questo fa sì che, vuoi per non "usurare" il nuovo acquisto, vuoi perchè pensiamo di farlo durare una "vita" ..... si finisce col dire che il nuovo (che spesso è più pregiato e costoso) lo usiamo per scopi "nobili" e il vecchio (ma che poi funzionava ancora benissimo) sarà il nostro mediano di sfondamento .....
La verità è che molto spesso abbiamo più aeropenne nei nostri cassetti. Questo fa sì che, vuoi per non "usurare" il nuovo acquisto, vuoi perchè pensiamo di farlo durare una "vita" ..... si finisce col dire che il nuovo (che spesso è più pregiato e costoso) lo usiamo per scopi "nobili" e il vecchio (ma che poi funzionava ancora benissimo) sarà il nostro mediano di sfondamento .....
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Re: Piccolo chiarimento su getto areografo
Questo se l'aerografo è di bassa qualità! Il mio singola azione non lo è. L'unico difetto che ha è che è stra-usato, e se il primer mi combina qualche guaio o mi ottura la duse , preferisco utilizzare qualcosa di meno delicato e meno complesso! L'unica differenza tra il singola e il doppia azione è che col secondo ho la possibilità di modulare meglio il rapporto aria pressione. Probabilmente non mi sono espresso bene! Sicuramente molto è dovuto ad abitudine. Scusate se considero il singola azione uno strumento comunque validissimo, non necessario, come il 90% di ciò che abbiamo sul banco da lavoro, ma assolutamente valido!FreestyleAurelio ha scritto: ↑15 febbraio 2018, 15:31 Perdonatemi ma proprio non riesco a capire l'idea per la quale i primer da modellismo vadano stesi con aeropenne tecnicamente di fascia inferiore....Il ragionamento e la scelta dello strumento deve essere fatto sulla finezza del pigmento da spruzzare e sulla grandezza da campire, non sulla "nobiltà" dello scopo o del prodotto da nebulizzare. Il surface 500, per fare un esempio, viene atomizzato molto bene in qualunque aeropenna con duse da 0.3 e guarnizioni in PFTE; più é accurata e controllata la qualità dell'atomizzazione da parte dello strumento migliore sarà la finitura....ma se già questa è irregolare e lascia la superficie ruvida per via di un' aeropenna mediocre, non serve a nulla stendere i successivi colori con aeropenne "nobili".
Un'Iwata da 0,3 a doppia azione può tranquillamente dare il primer, il colore della mimetica, i metallizzati e i trasparenti su un carro in 1:35, un aereo a elica o a getto in scala 1:32 e autovetture in 1:24 senza colpo ferire....
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Re: Piccolo chiarimento su getto areografo
Diego.nello ecco hai centrato il mio ragionamento!! Il singola azione lo userei solo perché il getto e' piu' aperto e vado a coprire piu' superficie in un colpo solo e questo perché farei scale 1/32 e 1/35 alcune no camouflage.Se poi ci riesco col doppia azione ben venga almeno ci riprendo la mano.
Devo iniziere con questi due fenda doppia azione appena acquistati poi magari ripudierò a vita il singola azione.
Ciao
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Re: Piccolo chiarimento su getto areografo
Succederà proprio questo!
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Re: Piccolo chiarimento su getto areografo
Il cono che si viene a formare a trigger tutto aperto dipende principalmente dalle onde d'urto che si creano sul puntale, dalle dimensioni della duse, dalla conicità dell'ugello aria, dalla pressione di spruzzo e dalla distanza tra aeropenna e superficie. Due aeropenne con uguale dimensione della duse, uguale pressione di utilizzo e stesse condizioni al contorno avranno uguale ampiezza del getto che siano esse dotate di tecnologia doppia azione o singola azione.
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Re: Piccolo chiarimento su getto areografo
Io aggiungo un poco di carne al fuoco dicendo che quel che secondo me può essere una cosa da provare è quella di avere una aeropenna a depressione e una a gravità.
Un doppia azione è sicuramente più perfomante di un singola azione .... ma prima di arrivare a saper dosare con maestria il flusso d'aria con il trigger richiede molta pratica .... alla fine molto spesso lo vedo usare quasi come un singola azione con aria al Max.
Mentre le due modalità di afflusso del colore hanno potenzialità complementari .... a mio modo di vedere.
Secondo voi è solo una mia impressione?
Un doppia azione è sicuramente più perfomante di un singola azione .... ma prima di arrivare a saper dosare con maestria il flusso d'aria con il trigger richiede molta pratica .... alla fine molto spesso lo vedo usare quasi come un singola azione con aria al Max.
Mentre le due modalità di afflusso del colore hanno potenzialità complementari .... a mio modo di vedere.
Secondo voi è solo una mia impressione?
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Re: Piccolo chiarimento su getto areografo
Concordo con te. Quando vado a dipingere camo sottili e continue, dove il "tono" di colore non dovrebbe cambiare, uso il doppia azione come un singola. L'aria la regolo dal compressore e così la mia azione è tutta concentrata sulla quantità di colore. A dire il vero coi carri capita raramente di dover sfumare in modo tanto artistico da dover attivare entrambe le funzioni. Credo sia più una questione di praticità. Meno regolazioni "imprecise" compi e più preciso è il lavoro. In fin dei conti, nella realtà, le pistole a spruzzo usate per verniciare i mezzi sono a singola azione... Chiedo venia se ho innescato una polemica, ma penso comunque il singola azione, se di qualità e se ben utilizzato, riesca a portare allo stesso risultato del doppia azione. Sto ovviamente parlando di modelli di carri e di aerei ... Operando sull'incarnato di busti e figurini credo che il concetto cambi e non poco... Poi c'è da considerare anche la sensibilità oggettiva del grilletto (dipende da marca a marca e dalla molla di ritorno) e anche da quella personale, alla quale ci si può abituare solo con l'esperienza! Quindi bando alle ciance: munisciti di cartoncino e colore e comincia a provare ... poi provi ancora e ancora... fino a che non trovi le sfumature che cerchi di riprodurre e non sei soddisfatto del risultato. Buon lavoro!Cox-One ha scritto: ↑15 febbraio 2018, 21:17 Io aggiungo un poco di carne al fuoco dicendo che quel che secondo me può essere una cosa da provare è quella di avere una aeropenna a depressione e una a gravità.
Un doppia azione è sicuramente più perfomante di un singola azione .... ma prima di arrivare a saper dosare con maestria il flusso d'aria con il trigger richiede molta pratica .... alla fine molto spesso lo vedo usare quasi come un singola azione con aria al Max.
Mentre le due modalità di afflusso del colore hanno potenzialità complementari .... a mio modo di vedere.
Secondo voi è solo una mia impressione?
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Re: Piccolo chiarimento su getto areografo
Ciao
leggendo gli ultimi interventi vorrei esporre la mia piccola opinione un po' filosofica forse.
Penso che le potenzialità di uso di un singola azione si fermino al momento in cui schiacci i grilletto: spingi ed esce la vernice. In pratica tutto o niente.
Nel doppia azione invece spingi ed esce solo l'aria.
Questa considerazione è solo apparentemente normale.
Pensateci un attimo invece: questo è il momento in cui la grossa differenza tra i due strumenti si sostanzia!!!
Nell'intervallo di tempo che passa tra lo spingere in trigger in fondo e poi spostarlo indietro per far affluire la vernice, secondo me, gli occhi esaminano la zona ed il cervello comincia a frullare elaborando un infinità di possibili variazioni, oppure, si sofferma ad osservare qualcosa sul modello che non va. Sembra un momento brevissimo ma, a volte, tra l'uscita dell'aria e decidere di far uscire la vernice, possono passare secondi che sembrano secoli..... oppure magari smettiamo , spegniamo tutto ed andiamo a riprendere qualche particolare del montaggio.
Con l'azione singola avremmo già ricoperto tutto di vernice. Il doppia azione, invece, ci concede sempre il tempo di riflettere.
La prossima volta che usate l'aerografo pensateci e fatemi sapere.
saluti
leggendo gli ultimi interventi vorrei esporre la mia piccola opinione un po' filosofica forse.
Penso che le potenzialità di uso di un singola azione si fermino al momento in cui schiacci i grilletto: spingi ed esce la vernice. In pratica tutto o niente.
Nel doppia azione invece spingi ed esce solo l'aria.
Questa considerazione è solo apparentemente normale.
Pensateci un attimo invece: questo è il momento in cui la grossa differenza tra i due strumenti si sostanzia!!!
Nell'intervallo di tempo che passa tra lo spingere in trigger in fondo e poi spostarlo indietro per far affluire la vernice, secondo me, gli occhi esaminano la zona ed il cervello comincia a frullare elaborando un infinità di possibili variazioni, oppure, si sofferma ad osservare qualcosa sul modello che non va. Sembra un momento brevissimo ma, a volte, tra l'uscita dell'aria e decidere di far uscire la vernice, possono passare secondi che sembrano secoli..... oppure magari smettiamo , spegniamo tutto ed andiamo a riprendere qualche particolare del montaggio.
Con l'azione singola avremmo già ricoperto tutto di vernice. Il doppia azione, invece, ci concede sempre il tempo di riflettere.
La prossima volta che usate l'aerografo pensateci e fatemi sapere.
saluti