Gli Stucchi e i Collanti.

Stucchi:

Purtroppo la perfezione non è di questo mondo, quindi anche i componenti del kit più costoso è ben fatto non combaceranno mai benissimo e l’uso dello stucco si renderà necessario per riempire le fessure e appianare i dislivelli dovuti ad errori di stampo. Per i modelli è necessario obbligatoriamente l’utilizzo di stucchi appropriati, poiché gli altri potrebbero contenere sostanze come il nitro che aggrediscono la plastica. Nella maggior parte dei casi essi hanno una base di acetone che può essere utilizzato come diluente per farli penetrare con maggiore facilità anche nelle zone più scomode. Ad ogni modo, esso si può applicare con una spatola da “pittore” oppure con il classico ed economico stuzzica dente, prestando attenzione a non esagerare con la quantità: ricordate che la regola “più ne metto più riempio” è del tutto sbagliata! La pazienza è la virtù del modellista quindi, dopo aver lisciato lo stucco secco con della carta vetrata bagnata con acqua e sapone, si procederà costatando se il riempimento è sufficiente oppure se stendere un ulteriore mano per completare la finitura. In casi di fessure molto profonde o larghe, è bene “agevolare” il filling inserendo in esse delle striscioline sottili di plasticard, come già accennato nel precedente articolo. Lo scopo finale del gioco è quello di rendere la grana dello stucco del tutto simile alla plastica, di modo che esso resti invisibile dopo la verniciatura. Per questo l’utilizzo della solita pasta abrasiva può risultare necessaria per lucidare le zone sottoposte a stuccature.

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Collanti:

I collanti modellistici si dividono in due grandi famiglie: quelli liquidi e quelli più densi in tubetto. Le colle liquide sono generalmente contenute in boccette di vetro dotate di apposito pennellino applicatore, asciugano in fretta ma il loro potere adesivo non è particolarmente forte. Hanno il vantaggio di poter essere diluite in trielina per “colare” più facilmente nelle zone scomode o negli incollaggi già eseguiti ma non del tutto riusciti. C’è anche chi utlizza direttamente la trielina spennellandola sulla giunzione sciogliendo la plastica, ma è un procedimento che sconsiglio vivamente! Le colle semi liquide invece permettono unioni più robuste anche se un uso eccessivo può provocare danni e butterazioni della plastica stessa. Assolutamente da evitare l’uso del comunissimo Bostik. Bisogna comunque tener conto per avere un buon risultato si dovranno aspettare almeno 6/8 ore prima di poter cominciare a lavorare sul pezzo incollato.Le colle viniliche come il Vinavil o il più specifico Kristal Kleer, vengono utilizzate maggiormente su tutte le parti delicate non sottoposte a sforzi (come ad esempio i vetrini dei cockpit), che altrimenti rimarrebbero macchiati e opacizzati dai vapori dei classici collanti. Ulteriore loro utilizzo è quello di fissare i piombi nelle parti interne del modello, o di simulare con una goccia le parti vetrate come le luci di posizione o i vetri degli strumenti. Il ciano acrilico, come ad esempio l’attack, è utilizzato per gli incollaggi delle foto incisioni o dei componenti sottoposti a sforzi come i carrelli o piloni con i relativi carichi di caduta. Essicca molto rapidamente, per questo lascia poco tempo di decisione. Ottima anche per riempire con precisione piccole fessure che altrimenti andrebbero trattate con stucco. Consiglio ai modellisti meno esperti un uso moderato dei ciano acrilici, rinviandone l’impiego dopo aver acquisito una certa esperienza. Infine le colle epossidiche a due componenti possono essere utilizzate per attaccare alla plastica altri materiali quali resina o metallo bianco. Il risultato a cui si può arrivare è addirittura migliore dei collanti ciano acrilici anche se la loro preparazione, miscelazione e costo le fanno risultare meno pratiche.

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