venerdì, Marzo 29, 2024

Il Gobbo Maledetto – Sm.79 “Sparviero” dal kit Italeri in scala 1/72.

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1217 esemplari costruiti dal 1936 fino 1943.
Venti anni di operatività nei ruoli di bombardiere, silurante e trasporto.
Primato mondiale su circuito chiuso di 2.000 km.
Inconfondibile linea elegante ed aerodinamica.

Bastano questi dati per farsi un idea di cosa rappresentò il “gioiello” dell’ingegner Alessandro Marchetti per la nostra aeronautica e per farsi un idea di cosa significhi questo velivolo per un modellista italianofilo della seconda guerra mondiale: impossibile resistere alla tentazione di esporne uno in vetrina!
Da buon settantaduista quale io sono, la scelta è stata quasi obbligata:kit italeri in 1/72.
Appena acquistata la scatola mi sono buttato a capofitto sul trimotore,consapevole di cosa dovevo aspettarmi.

Il kit:
L’Sm.79 Italeri (codice 1290) è sicuramente da annoverarsi tra i kit degni di nota dell’ italica marca: dettagli interni molto buoni, pannellature in negativo ottimamente incise, piani mobili posizionabili, decal accettabili e qualità della plastica buona.

Note dolenti sono:

  • Gli incastri,ove è richiesto uso abbondante di stucco e carta vetrata.
  • L’approssimazione di alcuni pezzi,come l’intelaiatura superiore del vano bombe
  • La mancanza di importanti dettagli.

…ma, si sa, questa è l’italeri.
In conclusione,sicuramente si può ottenere un buon risultato anche montando il kit da scatola, ma per una resa migliore e molto più fedele è indispensabile  l’acquisto di set di dettaglio, o l’autocostruzione con materiali vari. Personalmente, ho scelto quest’ultima via reputandola più divertente e ricca di soddisfazioni.

Montaggio, autocostruzioni e verniciatura degli interni:
Per prima cosa, dopo una sommaria prova a secco, ho iniziato dettagliando la vasca del puntatore basandomi su foto dell’aereo vero; in pratica,  ho realizzato con del semplice filo di rame alcune intelaiature mancanti.
Stesso trattamento per quanto riguarda l’interno dell’aereo:
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In seguito ho riprodotto il sistema di puntamento delle bombe (un dispositivo caratterizzato da molte leve posto nella parte anteriore della vasca, subito dopo il vano bombe), ed ho aggiunto qualche particolare nel cockpit e sul pannello strumenti.

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L’autocostruzione più impegnativa è stata quella del castello bombe e delle varie guide per gli ordigni; per prima cosa ho rimosso l’apertura inferiore del suddetto vano proposta dall’Italeri (una piastra di plastica con cinque fori) e dopo aver costruito da zero la struttura tubolare che ne delimita la zona (sempre con del filo di rame, ma questa volta con diametro maggiore), ho realizzato le cinque guide con del foglio di rame tagliato su misura e poi modellato a forma di cilindro. Il tutto è tenuto insieme da un asticella di plasticard.
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Successivamente, allo scopo di ottere un risultato più realistico e con dimensioni fedeli alla scala,  ho ricreato l’intelaiatura presente sotto la caratteristica “gobba” dello Sparviero con tubicini di plastica Evergreen, plasticard e filo di rame ed utilizzando il pezzo fornito dal kit come riferimento.
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Infine, ho dettagliato i tre motori stellari con il solito filo di rame.
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Terminate le autocostruzioni ho iniziato la verniciatura degli interni, seguita dall’invecchiamento con dei lavaggi ad olio.

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A questo punto è arrivata la fase del montaggio vero e proprio unendo le due semifusoliere e le ali; necessario l’uso di stucco, dato che le giunzioni (sopratutto quelle ali/fusoliera) non sono il massimo in quanto a precisione.
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Finito il lavoro di stuccatura e di carteggiatura, ho realizzato l’ultima autocostruzione : le guide dei siluri sotto al ventre del modello. Certo, questo significa proprio complicarsi la vita, ma quelle del kit proprio non mi garbavano!
Per prima cosa, basandomi su foto dell’aereo vero, ho  modificato le guide dell’italeri accorciandole in altezza e eliminando le inutili strisce di plastica tra un “asta” e l’altra.
Una volta incollate sul modello, ho realizzato i due agganci del siluro utilizzando il solito filo di rame e lamina di rame tagliata a dovere.
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Prima di avventurarsi in questa difficile autocostruzione,consiglio di fare molte prove a secco in quanto c’è il rischio che il siluro assuma un inclinazione errata alla fine della lavorazione.

Per chiarire meglio le idee, faccio ora un breve riassunto delle varie modifiche da me eseguite:

  1. Vasca del puntatore.
  2. Sistema di puntamento bombe.
  3. Vano bombe.
  4. Intelaiatura superiore del vano bombe.
  5. Cockpit/pannello strumenti.
  6. Guide siluri.
  7. Motori

Verniciatura:
Il modello è stato verniciato interamente ad aerografo con colori acrilici.
le macchie sono state realizzate a mano libera, mentre ho utilizzato del nastro tamiya per realizzare lo stacco tra il grigio dei bordi d’attacco delle alli e della nache motori, e la mimetica.

I colori utilizzati sono:

  • TAMIYA NATO brown – XF-68.
  • GUNZE H-65 Black Green+ 5% di Giallo
  • LIFECOLOR UA 107 Italian Sand
  • GUNZE H-308  Gray

L’esemplare  che ho deciso di riprodurre è il numero “2” del 132° Gruppo Autonomo A.S. (Aero Siluranti) della 281a Aquadriglia di stanza a Rodi, nel 1941.

Terminata la verniciatura,ho passato la consueta mano di trasparente lucido Tamiya, invecchiato il modello con dei lavaggi ad olio ed applicato le decal. Quest’ultime sono state trattate con il Mr. Mark Softer e Mr. Mark Setter della Gunze per ammorbidirle ed evitare il silvering.
Infine ,dopo aver dato una nuova mano di lucido ed una di opaco Gunze, ho terminato il modello posizionando i cavi delle antenne
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Per concludere, sono soddisfatto del lavoro ma, come in ogni modello, c’è qualche imperfezione che avrei potuto evitare con un po’ più di pazienza. Concorderete tutti sul fatto che noi modellisti difficilmente ci accontentiamo al 100% del nostro lavoro!

Sperando che sia piaciuto anche a voi, vi saluto tutti.

Ciao!

Leonardo “thunderjet” F.
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4 Comments

  1. Ciao Leo,

    dopo aver seguito il tuo WIP devo dire che nell’articolo hai sintetizzato un lavoro di grande impegno e soddisfazione.

    I complimenti sono il minimo per il tuo Sparviero!

    microciccio

  2. CHE DIRE? Il montaggio e le modifiche sono superlativi e poi sono convinto che la passione unita alla volontà di ottenere il meglio porti ad ottenere sempre i migliori risultati.Complimenti per il lavoro e per le foto.BRAVISSIMO! Gaetano

  3. Dopo sei anni leggo questo articolo, siccome sto pensando di fare un S.79 Sparviero, vedo se riesco a trovare il wip sul forum.
    Intanto i miei complimenti per questo eccellente modelli.

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